TORINO - Si stanno aprendo le prime crepe nell’amore folle scoppiato in estate tra Neymar e il Psg, capace di strappare l’attaccante al Barcellona pagando i 220 milioni di una clausola rescissoria da record. A pochi mesi di distanza però, secondo i catalani di ‘Sport’, il brasiliano si sarebbe in qualche modo già pentito della scelta nonostante un faraonico contratto mentre in casa blaugrananon tutti lo rimpiangono («Meglio senza di lui e Luis Enrique», ha detto dal ritiro della Spagna il suo ex compagno Jordi Alba). Andiamo ad analizzare i motivi per cui, stando a quanto sostiene l’edizione online di ‘Sport’, Neymar già dubita di avre fatto la scelta giusta trasferendosi all’ombra della Tour Eiffel…
IL LIVELLO DELLA LIGUE 1
«Neymar si è reso conto di essere più importante dello stesso campionato in cui milita» è la frase di una persona che fa parte dell’entourage dell’attaccante citata da ‘Sport’. La stella della ‘Seleçao’ brasiliana insomma avrebbe toccato con mano il livello basso della Ligue 1, lontana anni luce dalla Liga o dalla Premier League. «Sa già che vincerà il campionato con 30 punti di distacco e questo lo demotiva», spiegano ancora dal Brasile.
CALCI E CRITICHE
Neymar soffrirebbe inoltre il fatto di non essere stato accolto bene in Francia, pagando una sorta di reazione diffusa alla prepotenza che il Psg mostra nelle sue operazioni di calciomercato chiuse a colpi di petroldollari. Il brasiliano sarebbe inoltre rimasto sorpreso dal trattamento che gli riservano i difensori, molto più provocatori e duri rispetto a quelli incontrati in patria e in Spagna, tanto che alla fine è arrivata la reazione costatagli il rosso nel match contro l’Olympique Marsiglia. Un nervosismo acuito dalle critiche della stampa, soprattutto per la sua vita al di fuori del terreno di gioco.
UN SOLO OBIETTIVO
Altro problema è che il Psg – senza rivali in Francia - ha un unico vero traguardo da raggiungere: la Champions League. E non vincerla costituirebbe comunque un fallimento nella stagione dei parigini mentre Neymar soffrirebbe il fatto di giocare così poche gare decisive in una stagione lunga 10 mesi.
LA RIVOLTA DELLO SPOGLIATOIO
Se la città è poi impazzita al momento del suo arrivo, appoggiato dal clan brasiliano della squadra (a cui si è aggiunto il suo amico e “scudiero” Dani Alves arrivato dalla Juventus), c’è una parte della squadra che non gli ha dato il suo pieno appoggio. Ad agitare le acque è stata soprattutto la lite in campo con l’uruguagio Cavani per calciare un rigore, ma i rapporti sarebbero tesi anche con tutto il settore argentino di uno spogliatoio che non lo tratta come era trattato Messi a Barcellona (da Di Maria e Lo Celso a Pastore, che ha dovuto cedergli la maglia numero 10, sono diversi i “nemici”).
IL PSG NON È IL BARCELLONA
Secondo ‘Sport’, Neymar avrebbe aperto molto rapidamente gli occhi, rendendosi conto che non può esserci paragone tra Psg e Barcellona: «Se nelle partite con meno affluenza al ‘Camp Nou’ c’erano comunque 60mila spettatori, il ‘Parco dei Principi’ ne può ospitare al massimo 50mila», spiegano ancora dal suo entourage. Neymar sentirebbe dunque di aver fatto un passo indietro nella propria carriera, con il timore di poter pagare dazio nella corsa al Pallone d’Oro anche a causa della minore intesa e del minor appeal mediatico del tridente parigino con Cavani e Mbappé rispetto a quello che in Catalogna formava con Messi e Luis Suarez.
L’ISOLAMENTO IN VILLA
Ultimo problema secondo ‘Sport’ è il mancato ambientamento nella vita parigina. Se a Barcellona l’attaccante usciva costantemente aprofittando anche della vita notturna della città, in Francia vive in una villa di 5mila metri quadrati nel bucolico centro di Bougival dove il fermento di Parigi non viene nemmeno avvertito. E stare lontano dalla mondanità non è cosa da Neymar, che così appena possibile prende il suo jet privato per volare a Londra insieme ai suoi amici.
LUI SMENTISCE
«Non è successo niente, ho letto solo un sacco di cose inventate». Neymar non smette di essere al centro dell'attenzione mediatica e questa volta entra a gamba tesa contro quelle che definisce "invenzioni". Parlando al termine dell'amichevole giocata a Lilla dal Brasile, il fuoriclasse del PSG - secondo quanto riportato da 'O Globo' - ha voluto mettere fine alla ridda di voci che hanno accompagnato il suo miliardario trasferimento nel club parigino (dissapori con Emery, lite con parte degli spogliatoi, 'saudade' catalana). «Sto bene, sono felice, motivato, soddisfatto, sono un giocatore che dà tutto in campo e tutto ciò che sta venendo fuori mi dà molto fastidio, perché stanno inventando un sacco di storie che non sono vere. Non ho problemi con Cavani, non ho alcun problema con l'allenatore. Io voglio solo essere felice, non sono venuto (a Parigi) per dare fastidio a nessuno, quindi vi chiedo di smettere, visto anche la mia importanza per la squadra e il mio ruolo in campo. Non sono arrabbiato - ha aggiunto Neymar, commentando i 'rumors' che hanno accompagnato il suo nome nelle ultime settimane - sono venuto volentieri a parlare, non mi piacciono i trambusti e le storie inventate. Oggi parlo per rispondere alle persone che pensano di sapere tutto e non sanno niente. Quindi è più facile sentire quello che esce dalla mia bocca. Ripeto, non ho alcun problema al PSG, quello che mi preoccupa è la pressione della stampa. Sono un ragazzo a cui piace vincere e vincere titoli. Sono felice di essere andato al Psg, sono stato felice quando ho lasciato Barcellona e sono felice ora».
IL LIVELLO DELLA LIGUE 1
«Neymar si è reso conto di essere più importante dello stesso campionato in cui milita» è la frase di una persona che fa parte dell’entourage dell’attaccante citata da ‘Sport’. La stella della ‘Seleçao’ brasiliana insomma avrebbe toccato con mano il livello basso della Ligue 1, lontana anni luce dalla Liga o dalla Premier League. «Sa già che vincerà il campionato con 30 punti di distacco e questo lo demotiva», spiegano ancora dal Brasile.