Buffon: «Juventus, occhio all'Inter. Psg? Voglio dimostrare di essere ancora forte»

Il 40enne ex portiere e capitano dei bianconeri e dell'Italia pronto a tornare in campo, ma non in azzurro: «In Nazionale è giusto dare spazo ai giovani»
Buffon: «Juventus, occhio all'Inter. Psg? Voglio dimostrare di essere ancora forte»© Juventus FC via Getty Images

TORINO - L'annuncio del suo arrivo al Psg - dove portrebbe raggiungerlo il suo vecchio compagno Leonardo Bonucci - sembra solo questione di ore eppure Gigi Buffon continua a fare il "misterioso" parlando del suo futuro. Un futuro che, questo pare ormai scontato, lo vedrà ancora con le mani nei guantoni e i piedi ben piantati sul campo da gioco: «Se andremo avanti vedremo - ha detto l'ormai ex portiere e capitano della Juventus e dell'Italia ai microfoni di Sky Sport 24 -, se così sarà è per tutte queste motivazioni che spingono una persona di 40 anni a volersi ancora mettere alla prova e a volersi emozionare, perché le emozioni che si provano giocando non è facile provarle, perché probabilmente c'è ancora bisogno e c'è ancora voglia di dimostrare quanto si è forti e quanto si possa fare bene nonostante l'età, sono piccole sfide che uno accetta di affrontare». Buffon ha parlato di tutto, partendo dalla Juventus per arrivare fino al Mondiale passando per il calciomercato dei bianconeri e delle loro rivali nella lotta scudetto.

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UNA VITA IN BIANCONERO
Certo farà effetto a Buffon svestire i colori della Juventus che ha indossato per 17 lunghi anni: «Sono molto orgoglioso della fine che c'è stata con la Juve, una fine vincente, entusiasmante, c'è stato un saluto di congedo molto bello, di piena unità con il presidente, i compagni, i dirigenti, i tifosi, qualcosa di veramente forte, bello e meritato - ha spiegato il portiere -. In 17 anni ho ricevuto tantissimo dalla Juve penso anche di aver dato qualcosa, di non aver lesinato nulla, di avere dato tutto me stesso, di essermi battuto, di aver pianto, di aver gioito di aver fatto felice il mio presidente, i compagni, i tifosi. Ho la consapevolezza di aver fatto il massimo e sono contento che tutta questa storia abbia avuto questo finale».

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LE RIVALI DELLA JUVE
La Juventus dal canto suo dovrà andare avanti senza uno dei suoi punti di riferimento dell'ultimo ventennio. «La Juve non ha bisogno di ripartire, ma di continuare. La forza di quetso club non è Buffon o un singolo giocatore, bensì la chiarezza di idee, la forza della società e di un gruppo, continuerà a essere protagonista come sempre». L'ormai ex capitano ha parlato poi anche delle rivali dei bianconeri. «L'Inter ha fatto acquisti mirati che possono cambiare la faccia della squadra e renderla ancora più protagonista, poi c'è la Roma che mi è piaciuta molto l'anno scorso, ho apprezzato Di Francesco e i messaggi che ha mandato durante le conferenze stampa, non ha mai cercato alibi, ma semmai di prendere le cose buone da chi aveva fatto meglio di loro. Credo che Roma e la Roma ne avevano bisogno e infatti in Champions hanno fatto un cammino incredibile. Poi c'è il Napoli che ha disputato una grandissima stagione, a un certo punto pensavo che vincessero il campionato perché dal punto di vista psicologico sembravano in vantaggio loro, ma la forza mentale e l'esperienza della Juventus hanno fatto sì che riuscissimo a dare l'ultimo colpo di coda. Però loro hanno giocato un calcio meraviglioso che ha fatto innamorare anche i tifosi non napoletani. L'unico rammarico è che soprattutto in Europa League poteva essere protagonista fino alla fine».

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IL MONDIALE
L'ex portierone azzurro ha inoltre detto la sua sul Mondiale russo che sta regalando un colpo di scena dopo l'altro: «Questo Mondiale mi piace tanto perché ci sono tante sorprese, significa che il calcio si sta livellando e a parte 2-3 casi non ci sono cenerentole e tutti possono ambire a battere chiunque. Il dispiacere di non esserci penso si sia visto nel post-partita con la Svezia a Milano - ha detto l'ex capitano della Nazionale -, penso che da lì si capisca quanto tenessi a questo Mondiale, ma proprio ieri pensavo che dopo la prematura uscita in Sudafrica nel 2010, andai in conferenza stampa e dissi che da quel momento dovevamo cominciare a festeggiare la qualificazione agli Europei e ai Mondiali perché il calcio non era più così scontato, allora mi presero per pazzo, ma dopo 8 anni posso dire che avevo ragione». Per Buffon la Nazionale, a 40 anni, è un capitolo chiuso. «Ho dato il meglio di quello che potevo dare, adesso ci sono tanti giovani ed è giusto che vadano avanti loro, io sono andato in azzurro da giovane e ho dato le risposte che volevo e che volevano, adesso questi ragazzi devono farsi carico di queste responsabilità: è così che si cresce».

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TORINO - L'annuncio del suo arrivo al Psg - dove portrebbe raggiungerlo il suo vecchio compagno Leonardo Bonucci - sembra solo questione di ore eppure Gigi Buffon continua a fare il "misterioso" parlando del suo futuro. Un futuro che, questo pare ormai scontato, lo vedrà ancora con le mani nei guantoni e i piedi ben piantati sul campo da gioco: «Se andremo avanti vedremo - ha detto l'ormai ex portiere e capitano della Juventus e dell'Italia ai microfoni di Sky Sport 24 -, se così sarà è per tutte queste motivazioni che spingono una persona di 40 anni a volersi ancora mettere alla prova e a volersi emozionare, perché le emozioni che si provano giocando non è facile provarle, perché probabilmente c'è ancora bisogno e c'è ancora voglia di dimostrare quanto si è forti e quanto si possa fare bene nonostante l'età, sono piccole sfide che uno accetta di affrontare». Buffon ha parlato di tutto, partendo dalla Juventus per arrivare fino al Mondiale passando per il calciomercato dei bianconeri e delle loro rivali nella lotta scudetto.

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