Juve, assist per Pogba: aiuto da... Conte

Il Decreto Crescita può abbassare la tassazione e permettere un maxi ingaggio. La conversione in legge entro il 29 giugno: per tutte le italiane sarebbe più facile arrivare ai big
Juve, assist per Pogba: aiuto da... Conte© AFPS

TORINO - Il gol più agognato del calciomercato juventino, il ritorno di Paul Pogba in bianconero, Fabio Paratici potrebbe segnarlo su assist di Conte. Ma non Antonio, il primo Conte a cui si pensa parlando di Juventus, anche se la sua candidatura a successore di Massimiliano Allegri pare tramontata. No, il Conte in questione è Giuseppe, il presidente del consiglio, e l’assist è il Decreto Crescita pubblicato il 30 aprile sulla Gazzetta Ufficiale.

Come può un decreto legge aiutare la Juventus ad acquistare Pogba (e in realtà qualsiasi squadra italiana a ingaggiare giocatori provenienti dall’estero)? Semplice, abbassando le imposte sullo stipendio dei lavoratori che arrivano dall’estero, permettendo così alle società di corrispondere ingaggi netti più alti, senza tirare fuori più soldi perché il lordo rimane invariato.

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RISPARMIO ENORME - Il decreto stabilisce (modificando una legge esistente e più restrittiva, che infatti non era applicabile agli atleti) che i lavoratori dipendenti che arrivano Italia dopo aver risieduto almeno due anni all’estero e che risiederanno per almeno due anni in Italia vedranno tassato solo il 30 per cento del loro reddito. In pratica, mentre finora un club pagava il 43 per cento di tasse sullo stipendio lordo di ogni calciatore, spendendo dunque poco meno del doppio dell’ingaggio netto, sui nuovi stranieri l’aliquota resterà del 43 per cento, ma calcolato sul 30 per cento dello stipendio lordo e non sull’intero ammontare. Consentendo un risparmio enorme.

Nel caso di Pogba, ad esempio, un ingaggio da 15 milioni netti all’anno con la vecchia tassazione alla Juventus costerebbe circa 26 milioni. Di quei 26 milioni con la nuova legge verrebbe tassato solo il 30 per cento, ossia 7,8 milioni, sui quali la società bianconera pagherebbe sempre il 43 per cento: 3,3 milioni circa. Significa che a Pogba potrebbe pagarne 22,7 netti. Se invece fosse comunque raggiunto un accordo per 15 milioni netti a stagione, la Juventus ne spenderebbe solo 17,2 anziché 26. Il Real Madrid resterebbe un avversario molto temibile, perché Florentino Perez per convincere Zinedine Zidane a tornare gli ha assicurato che farà di tutto per portare Pogba al Bernabeu, ma è chiaro che nel duello la società bianconera avrebbe armi molto più affilate.

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IN ATTESA DELLA LEGGE - Per eliminare il condizionale si dovrà attendere la conversione in legge del decreto, entro il 29 giugno, perché durante questo passaggio potrebbero essere apportate delle modifiche. Modifiche che potrebbero anche aiutare ulteriormente i club, sciogliendo un possibile nodo.

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TORINO - Il gol più agognato del calciomercato juventino, il ritorno di Paul Pogba in bianconero, Fabio Paratici potrebbe segnarlo su assist di Conte. Ma non Antonio, il primo Conte a cui si pensa parlando di Juventus, anche se la sua candidatura a successore di Massimiliano Allegri pare tramontata. No, il Conte in questione è Giuseppe, il presidente del consiglio, e l’assist è il Decreto Crescita pubblicato il 30 aprile sulla Gazzetta Ufficiale.

Come può un decreto legge aiutare la Juventus ad acquistare Pogba (e in realtà qualsiasi squadra italiana a ingaggiare giocatori provenienti dall’estero)? Semplice, abbassando le imposte sullo stipendio dei lavoratori che arrivano dall’estero, permettendo così alle società di corrispondere ingaggi netti più alti, senza tirare fuori più soldi perché il lordo rimane invariato.

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