Pagina 1 | Juve, Agnelli-Allegri, oggi l’incontro: o la va o si spacca

Juve, Agnelli-Allegri, oggi l’incontro: o la va o si spacca© www.imagephotoagency.it

TORINO - Un mercoledì da leoni. Ma anche da Agnelli. E da Allegri.

Salvo variazioni di programma dell’ultimo momento/depistaggi, sarà proprio oggi il grande giorno: quello dell’incontro - tra il presidente ed il tecnico bianconeri - utile a definire il futuro della Juventus. Nonché, nello specifico, la conferma (o meno) della prosecuzione del rapporto tra il toscano e il club campione d’Italia.

C’è un che di paradossale in tutto questo. Perché in teoria, stando... banalmente alle parole dei diretti interessati (epperaltro ad un contratto firmato in calce e regolarmente depositato) la questione non si dovrebbe neanche porre. Rewind. «Certo, continueremo con Allegri - aveva detto Agnelli il 17 aprile, subito dopo l’eliminazione della Juventus dalla Champions League per mano dell’Ajax -. Abbiamo la consapevolezza di avere un grande allenatore con noi e ci vedremo presto per portare avanti il discorso assieme». Di lì a pochi minuti Allegri aveva confermato: «Col presidente avevamo già parlato, a breve ci riuniremo per definire tutto, ma avevo già deciso che sarei rimasto a Torino».

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Ciò nonostante, la situazione ha gradualmente preso pieghe meno cristalline e nette. Nel senso che: 1) Il malcontento di una parte dei tifosi è montato; 2) I risultati della squadra - sia pure a scudetto già vinto e dunque con effetti insignificanti - hanno subito un tracollo; 3) La data del faccia a faccia, da che doveva essere di lì a pochi giorni, è slittata di quasi un mese favorendo ricostruzioni e retroscena di tutti i tipi; 4) Tra Allegri e la dirigenza, Nedved in primis, è partita una serie di simil-frecciatine che ha fomentato ulteriori dubbi. Roba tipo: «Resta Allegri? Chi vivrà vedrà».

Ecco perché, insomma, occorre andare oltre le frasi di metà aprile e approcciarsi al faccia a faccia odierno come ad un confronto verità che può aprire scenari tutt’altro che conservativi.

Allegri ha detto chiaro e tondo di avere già in mente («Da sei mesi») come dovrà essere la prossima Juve: sarà fondamentale capire se i vertici bianconeri concordino. Così come sarà fondamentale capire se collimino le analisi in merito ad un altro grande tema della stagione: gli infortuni. In società s’è riflettuto parecchio circa alcune scelte - di Allegri e del suo staff - che hanno portato la Juventus a giocarsi il ritorno dei quarti di Champions con molti infortunati e poca condizione fisica.

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Non meno importante, infine, l’aspetto dei rapporti interni e della comunicazione. Allegri in diverse occasioni è stato al centro dell’attenzione nelle critiche, non sempre - sostiene chi gli sta vicino - la società ne ha preso le difese. D’altra parte, può obiettare la società, il proverbiale spirito aziendalista di Allegri è venuto meno quando ha pubblicamente criticato il rendimento di alcuni giocatori (Dybala, Douglas Costa... che non siano più nei piani del tecnico ormai è cosa nota e tirare il prezzo in fase di eventuale cessione non sarà semplice). Soltanto previa chiarezza in questi ambiti sarà possibile continuare la comune esperienza con profitto (e tendenzialmente prolungare il contratto). Altrimenti, dopo aver pubblicato il suo libro, Allegri potrà dedicarsi ad un nuovo capitolo della sua vita reale. La Juve a cercare un successore: da Deschamps a Pochettino passando per Guardiola e Sarri.

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TORINO - Un mercoledì da leoni. Ma anche da Agnelli. E da Allegri.

Salvo variazioni di programma dell’ultimo momento/depistaggi, sarà proprio oggi il grande giorno: quello dell’incontro - tra il presidente ed il tecnico bianconeri - utile a definire il futuro della Juventus. Nonché, nello specifico, la conferma (o meno) della prosecuzione del rapporto tra il toscano e il club campione d’Italia.

C’è un che di paradossale in tutto questo. Perché in teoria, stando... banalmente alle parole dei diretti interessati (epperaltro ad un contratto firmato in calce e regolarmente depositato) la questione non si dovrebbe neanche porre. Rewind. «Certo, continueremo con Allegri - aveva detto Agnelli il 17 aprile, subito dopo l’eliminazione della Juventus dalla Champions League per mano dell’Ajax -. Abbiamo la consapevolezza di avere un grande allenatore con noi e ci vedremo presto per portare avanti il discorso assieme». Di lì a pochi minuti Allegri aveva confermato: «Col presidente avevamo già parlato, a breve ci riuniremo per definire tutto, ma avevo già deciso che sarei rimasto a Torino».

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