Juve, Agnelli-Allegri: notte dei misteri

Depistaggi e incontro a oltranza: l’appuntamento annunciato dal tecnico tiene con il fiato sospeso il popolo juventino. L’assenza di indicazioni potrebbe essere un segnale di un divorzio da Max
Juve, Agnelli-Allegri: notte dei misteri© Marco Canoniero

TORINO - Lo scrivevamo nei giorni scorsi: “salvo variazioni di programma”, “salvo depistaggi”. E proprio il rischio delle prime e l’utilizzo dei secondi hanno scandito la giornata di ieri: quella per lo più dedicata all’attesa per l’incontro tra il presidente Andrea Agnelli ed il tecnico Massimiliano Allegri. Una giornata atipica, caricata assai di significati e di importanza in ottica futura, e della quale in teoria si sarebbe potuto (se non addirittura dovuto) fare a meno. Nel senso che ad una manciata di giorni dalla festa scudetto - consegna del trofeo domenica all’Allianz Stadium, dopo la sfida contro l’Atalanta - questo rendez vous non può certo rappresentare il migliore degli esaltatori d’entusiasmo per la piazza.

In parecchi hanno riflettuto sul fatto che se davvero Agnelli era intenzionato a confermare la fiducia ad Allegri avrebbe fatto meglio a sbrigare le pratiche con maggiore anticipo proprio con l’intento di dimostrare chiaro e tondo che la scelta fosse convinta. Al contrario, tirando la cosa per le lunghe, non s’è fatto altro che alimentare dietrologie e provocare scintille (pure il vicepresidente Pavel Nedved ci ha messo del suo, come noto: «Chi vivrà vedrà»). Non stupisce che Allegri fosse sempre più impaziente di giungere al dunque.

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SPOILER - Era stato proprio il tecnico livornese, domenica scorsa a Roma dopo la partita persa con i giallorossi, a spoilerare (anticipare, svelare, spifferare) che l’ormai tanto atteso faccia a faccia si sarebbe tenuto «mercoledì prossimo», cioè oggi.

Da lì in poi, previa specifica richiesta di conferme, anche da membri della società in strettissimo contatto con i diretti interessati non si faceva che ottenere conferme in questo senso: «Se Allegri ha detto mercoledì».

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IN PARTENZA - Terminato l’allenamento, ecco un altro passo avanti verso il nulla di fatto. Prova incontrovertibile il fatto che Nedved e Agnelli già alle 18:04 e alle 18:10 hanno salutato la compagnia, con Allegri ancora impegnato con gli ultimi dettagli da campo. Il toscano ha lasciato il centro addirittura alle 19.30 letteralmente sfrecciando fuori dai cancelli bianconeri con destinazione pressoché ignota.

Gran mistero, nessun indizio. Parola d’ordine: riservatezza.

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TORINO - Lo scrivevamo nei giorni scorsi: “salvo variazioni di programma”, “salvo depistaggi”. E proprio il rischio delle prime e l’utilizzo dei secondi hanno scandito la giornata di ieri: quella per lo più dedicata all’attesa per l’incontro tra il presidente Andrea Agnelli ed il tecnico Massimiliano Allegri. Una giornata atipica, caricata assai di significati e di importanza in ottica futura, e della quale in teoria si sarebbe potuto (se non addirittura dovuto) fare a meno. Nel senso che ad una manciata di giorni dalla festa scudetto - consegna del trofeo domenica all’Allianz Stadium, dopo la sfida contro l’Atalanta - questo rendez vous non può certo rappresentare il migliore degli esaltatori d’entusiasmo per la piazza.

In parecchi hanno riflettuto sul fatto che se davvero Agnelli era intenzionato a confermare la fiducia ad Allegri avrebbe fatto meglio a sbrigare le pratiche con maggiore anticipo proprio con l’intento di dimostrare chiaro e tondo che la scelta fosse convinta. Al contrario, tirando la cosa per le lunghe, non s’è fatto altro che alimentare dietrologie e provocare scintille (pure il vicepresidente Pavel Nedved ci ha messo del suo, come noto: «Chi vivrà vedrà»). Non stupisce che Allegri fosse sempre più impaziente di giungere al dunque.

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