Chiesa-Zaniolo, avanti Juve

Bianconeri desiderosi di rinnovare il parco attaccanti. Caccia a un fantasista, italiano se possibile
Chiesa-Zaniolo, avanti Juve

L’idea forte, fortissima, al di là del fatto che il nuovo allenatore della Juventus sia Maurizio Sarri o chiunque altro, è volta a dare una bella rinfrescata al reparto offensivo. Quello che - secondo i freddi numeri - racconta di 70 gol segnati nell’ultimo campionato, contro gli 86 del torneo 2017-18: un -16 che pur in presenza di Cristiano Ronaldo e con uno scudetto comunque vinto in anticipo di un mese non va sottovalutato. Atalanta e Napoli hanno fatto di meglio. E in un parco attaccanti composto da sette elementi è naturale che qualcosa cambi: confermati CR7, Federico Bernardeschi e probabilmente Moise Kean, con Paulo Dybala non così sicuro di andare via, ecco che Douglas Costa e Mario Mandzukic “ballano” un po’, mentre Juan Cuadrado è una specie di rebus, a maggior ragione con il fresco arrivo di Antonio Conte all’Inter.

Chiesa e Zaniolo, la Juve lavora con Nedved e Paratici

In entrata le idee sono chiare. O perlomeno è quanto emerge dalle piste battute fino ad ora, nel senso che Federico Chiesa resta un’opzione molto credibile in chiave juventina, al pari di Nicolò Zaniolo. Il romanista, in verità, gioca qualche metro più indietro, da centrocampista abile anche negli inserimenti. Ma sulla trequarti, dirottato a destra, l’ex interista sa fare la differenza. Pavel Nedved e Fabio Paratici hanno registrato da tempo l’interesse di entrambi gli elementi sotto osservazione: i contatti tramite intermediari con i rispettivi entourage sono caldissimi, così come il pressing di Beppe Marotta e dei suoi più stretti collaboratori sul fantasista in uscita dalla Fiorentina nonostante il possibile cambio di proprietà. Chiesa - 21 fra gol e assist nel campionato appena concluso con il fiatone - ha un contratto di durata triennale con i viola e un ingaggio di 1,6 milioni netti.  Zaniolo - nove tra reti e servizi decisivi per i compagni - è legato fino al 2023 alla Roma che lo paga tre volte meno rispetto al connazionale. Tra la Juve, i toscani e i capitolini, peraltro, resiste la tentazione di inserire determinate contropartite tecniche nell’affare.

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