© Getty ImagesTORINO - Maurizio Sarri è in fuga e sta per passare sotto lo striscione dell’ultimo chilometro. Uscendo dalla metafora ciclistica, a lui certamente gradita vista la passione, si può dire che tra oggi e domani Marina Granovskaia, plenipotenziaria del Chelsea, e Fali Ramadani, rappresentante di Maurizio Sarri, si vedranno a Montecarlo. Due giorni per dirimere la questione che, fondamentalmente, è di principio. Sarri aveva la parola della stessa Granovskaia che avrebbe potuto liberarsi a fine stagione. La Zarina l’aveva promesso al tecnico ai primi di aprile, in tempi non sospetti, quando Sarri aveva deciso che sarebbe comunque tornato in Italia per questioni personali legate ai suoi gentiori e, da parte loro, i dirigenti del Chelsea erano felici di lasciarlo partire, perché non del tutto soddisfatti del rapporto di lavoro.
Da allora, Sarri ha regalato l’Europa League al club del magnate russo Roman Abramovic (cosa che non spostato di molto il giudizio dei vertici Blues), ma soprattutto ha attirato le attenzioni della Juventus. E questo ha cambiato lo scenario agli occhi dei russi che governano il Chelsea. Una questione di principio: se ti liberi per andare a casa è un conto, se ti liberi per andare in un altro club è un’altra cosa.
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