Roma, Baldissoni replica a Totti: "Siamo delusi, il suo addio è una sconfitta per tutti"

Dopo il comunicato della società, le parole del vice presidente esecutivo: "Dopo Monchi gli abbiamo offerto il ruolo di direttore tecnico, ma eravamo ancora in attesa di una sua risposta. Non c'è una deromanizzazione, i fatti dicono altro. Cessione? La società non è in vendita"
Roma, Baldissoni replica a Totti: "Siamo delusi, il suo addio è una sconfitta per tutti"© www.imagephotoagency.it

ROMA - "Dopo l’uscita di Monchi. Gli è stato proposto di diventare direttore tecnico. Lui non ha dato risposta, e siamo rimasti dispiaciuti del fatto che non pensava di incidere". Questa la risposta del vice presidente esecutivo della Roma Mauro Baldissoni, dopo la conferenza stampa al vetriolo e le dimissioni di Totti nella giornata di ieri. "Tutti i grandi calciatori vivono il passaggio dall’essere un’icona a diventare un’altra cosa, e non è un percorso semplice - ammette Baldissoni a Sky Sport -. Noi siamo sempre stati pazienti nell’aspettarlo. Il primo anno per lui è stato più difficile per capire cosa fare, poi gli è stato proposto di diventare direttore tecnico. È stato lui a scegliere Ranieri, un suggerimento accolto dalla società, e poi di tentare di convincere Antonio Conte e la società lo ha seguito anche in quel difficile tentativo. È evidente che parliamo di un percorso. Io non lavoro nell’area tecnica e non so se altre sue indicazioni siano state meno considerate. Noi speravamo potesse continuare a crescere in quello che deve essere un lavoro di squadra, nessuno sceglie da solo".

"Deromanizzazione? I fatti dicono altro"

Nella sua conferenza, Totti, ha parlato di un processo di deromanizzazione messo in atto dalla società, che non ha confermato De Rossi, oltre a causare le sue stesse dimissioni: "Dispiace che questa sia la sua percezione. I fatti sono altri: lui ha avuto due contratti da giocatore e uno da dirigente - spiega Baldissoni -, oltre alla proposta del febbraio scorso da dt. De Rossi ha rinnovato due volte il contratto con noi, e poi gli è stato offerto un contratto da dirigente o da allenatore. Ma anche gli investimenti fatti per riportare gli altri giovani cresciuti nel settore giovanile, come Florenzi e Pellegrini. Anche Luca Pellegrini è stato in rosa fino a gennaio. Abbiamo avviato anche il programma Hall of Fame che consente di poter tornare a a far parte di questa famiglia anche con una partita giocata. Desideri, Chierico, Rizzitelli, Righetti ad esempio. Neanche cito altri investimenti fatti, c’è un archivio storico. Il contrario di questo termine sarebbe sciocco e autolesionista. Il patrimonio implica un valore inestimabile dal punto di vista emozionale e patrimoniale. Sono i fatti a dimostrare che non è così". Sull'assenza di Pallotta: "Champions ed Europa League, i due tornei europei più importanti sono stati vinti da Liverpool e Chelsea, e ditemi quanto i loro presidenti sono presenti nelle rispettive società. Pallotta ha invitato più volte Totti a casa sua, poi c’è una difficoltà di lingua e di cultura che non facilita le cose e noi potevamo impegnarci di più in tal sensoIl mio rapporto con Totti? È sempre sbagliato personalizzare. Per me era un idolo dell’infanzia. Una volta scrissi una lettere ad un giornalista del Corriere della Sera che lo attaccava dopo il calcio a Balotelli per difenderlo. Con me c’è sempre stato un rapporto corretto, ma io non lavoro nell’area tecnica. Gli ho sempre dato la massima disponibilità dicendo che la mia porta per lui era sempre aperta.

La Roma non è in vendita

"Non potevamo fare a me no di notare questo riferimento a una nuova proprietà, anche se per correttezza abbiamo notato che era sollecitato più dai giornalisti che da Francesco. Noi siamo una società quotata in borsa e abbiamo voluto ricordare che qualsiasi iniziativa volta a un passaggio di proprietà deve essere condotta in modo corretto e deve essere fatto rispettando delle rigidissime regole. Detto questo, Pallotta è stato chiaro tante volte: la Roma non è in vendita e non ha interesse a metterla in vendita ed è necessario che i mercati lo sappiano - tuona Baldissoni -. Siamo dispiaciutissimi, è una sconfitta di tutti quando non si riesce a trattenere un grandissimo patrimonio per l’AS Roma". Sul mercato futuro: "Dal punto di vista del mercato non è associato in nessun modo a questo, abbiamo un piano che va avanti a prescindere da chi sta in società. Non mi occupo di mercato e faccio riferimento a dei fatti e dicono che questa proprietà ha investito senza sosta in questi anni. Ha ereditato una società con delle difficoltà economico-finanziarie e non a caso venduta da una banca. Ha completato un risanamento ed ha investito portando dei risultati piuttosto buoni. Investiremo ancora e questa proprietà renderà ancora di più la squadra competitiva, e finalmente vincere qualche trofeo. Sbagliare può fare parte della gestione tecnica, non capita soltanto alla Roma. Abbiamo fatto degli errori, come dichiarato dal presidente. Quest’anno è stato negativo e questa deve essere una motivazione in più. Pallotta è una persona estremamente ambiziosa e vuole primeggiare. Voglio ricordare un grande equivoco della quale è vittima Pallotta: parlando della sua avventura con i Boston Celtics, ha avuto la fortuna dopo tanti anni di vincere il titolo NBA e si augurava di poter replicare anche alla Roma. Ha detto che voleva replicare quello che ha fatto e questa resta la sua ambizione. Non ha mai detto che avrebbe vinto lo scudetto in cinque anni, ma questa resta la sua ambizione".

Questione stadio

"Questo è un tema cruciale quello dello stadio e non è un business di per sè. Purtroppo in questa città si tende a creare delle aree di opacità. Lo stadio è cruciale e fortunatamente l’ho sentito dire da alcuni personaggi tra cui Ranieri. È un amplificatore di ricavi che sono necessari alla Roma per incrementare la sua capacità competitiva. Senza lo stadio l’orizzonte resta molto complesso per primeggiare. Senza questi ricavi sarà pressoché impossibile sfidare la Juventus che oggi ha più del doppio del nostro fatturato. È evidente che se alla lunga Pallotta vedrà che non gli verrà consentito passare atraverso un investimento enorme tutto finanziato privatamente che gli consentirà di primeggiare e competere, potrebbe pensare che forse non vale la pena farlo. Ma state sicuri che non lascerà nulla di intentato per lungo tempo perchè ciò avvenga - conclude Baldissoni -".

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