Fiorentina, è il giorno di Pradè: "Mio ritorno promesso ad Astori. Veretout ha chiesto la cessione"

Il direttore sportivo gigliato: "Dei 75 giocatori che abbiamo, 60 non sono funzionali al progetto: i primi acquisti li faremo dopo il 10 agosto. Un giocatore come De Rossi ci servirebbe. Chiesa? Non ci ho ancora parlato"
Fiorentina, è il giorno di Pradè: "Mio ritorno promesso ad Astori. Veretout ha chiesto la cessione"© Alessandro Falzone/Agenzia Aldo Liverani sas AG ALDO LIVERANI SAS

FIRENZE - Dopo un mese dal suo insediamento come uomo mercato della Fiorentina, Daniele Pradè ha parlato in conferenza stampa per illustrare a tutti gli obiettivi del nuovo corso viola: "Inizio con un grazie, fatto con il cuore. Voglio trasmettere questo sentimento. Grazie a Joe Barone, grazie a Rocco Commisso che mi ha scelto. Voglio iniziare un percorso lungo con lui, con Joe, con Antognoni, con Montella. Ringrazio anche la città. Non mi aspettavo di tornare, la mia famiglia è contentissima di tornare in questa città, una delle più belle del mondo. Ho sentito sia Diego che Andrea Della Valle, ho sempre un rapporto di amicizia soprattutto con Andrea. Il percorso con loro è stato importante, mi hanno fatto gli auguri e mi hanno detto che hanno scelto le persone giuste per Firenze. Dopo 17 anni è stato difficile lasciare ma sono convinti che Commisso farà bene. Voglio dire un'altra cosa: quando sono andato via dalla Fiorentina i primi mesi di giugno non me l'aspettavo proprio, fino al giorno prima avevo fatto una trattativa in Spagna, il giorno dopo non ero più qui. Una delle prime chiamate che ricevetti fu di Davide Astori, mi ringraziò per averlo portato qui e gli promisi che un giorno saremo tornati a lavorare insieme: ecco, quel giorno è adesso". Il budget da utilizzare sul mercato è condizionato dal'FFP: "Il presidente e Joe hanno organizzato un incontro con la UEFA e con la FIFA per parlare del Fair Play Finanziario. Al momento di penalizza ma non dobbiamo parlarne oggi. Abbiamo fatto un piano, il tetto salariale sarà più alto. Al momento siamo in difficoltà, abbiamo 75 calciatori in essere, di cui circa 60 non funzionali al nostro progetto". Tra i nomi fatti, De Paul è quello più interessante: "Mi piace tantissimo ma non possiamo prenderlo adesso. Con i cambiamenti abbiamo iniziato tardi, adesso ci mettiamo al lavoro a testa bassa cercando di fare il nostro meglio. Veretout? Ha chiesto di essere ceduto, vuole aumentare il suo livello di competitività. Al momento noi non siamo competitivi ma ci arriveremo. Ci sono diverse squadre ma ancora non abbiamo nulla in mano. Si allenerà con noi in attesa".

Chiesa ancora in vacanza

Federico Chiesa è la pietra d'angolo su cui la società gigliata deve costruire il suo futuro: "Posso dire che al momento che tornerà dalle vacanze ci parlerò, gli spiegherò le cose e poi ci metteremo seduti per capire cosa vorrà fare e cosa avrà capito. Al momento non ci siamo sentiti, neanche telefonicamente. Nessun altro ha chiesto la cessione". Fare meglio dell'anno scorso è d'obbligo: "Saremo una squadra ma serve pazienza. Barone ha detto 'keep calm' e questa è la verità. La situazione nel mercato non è semplice, chiedo alla tifoseria di avere pazienza, ci sono situazioni non facili da smaltire. La squadra sarà divertente e competitiva ma oggi non possiamo garantire un risultato sportivo, non sarebbe corretto. La Juve è inarrivabile, Inter e Milan stanno tornando. Serve calma, il tempo ci sarà amico, e serve un programma serio, dobbiamo essere ambiziosi. L'entusiasmo non si porta comprando Higuain, la gente vuole i risultati, non i nomi. Abbiamo 10-12 giocatori che vogliamo tenere, gli altri saranno messi sul mercato".

Nessuna offerta economica per De Rossi

La linea guida per formare la squadra tecnicamente è semplice: "Partiamo da un modulo di base che sarà propositivo. Sarà un 4-3-3 che logicamente può cambiare in determinate partite. Un play e uno dei difensori centrali devono giocare la palla". Punto acquisti: "Pavoletti? Il Cagliari non lo cede. Dragowski se ci dice di voler restare sarà lui il titolare. Inglese ci piace ma a quei costi non lo possiamo prendere. Bennacer? Mi piace tanto ma sta giocando la Coppa d'Africa e vorrebbe giocare una competizione europea. Le coppe ti danno la forza di andare a prendere altri giocatori". La scelta di Andrea Mancini? Stiamo creando un gruppo di lavoro dove ci siano 4-5 elementi. Stiamo lavorando io, Joe e Antognoni per creare lo scouting. Questa società è all'avanguardia". Si vociferava che Daniele De Rossi potesse firmare con i viola: "Ci siamo trovati come quattro amici al bar, il nostro rapporto è questo: da 30 anni io, Vincenzo Montella e Daniele abbiamo un grande rapporto. Non c'è stato un no perché non siamo arrivati all'offerta economica". Un leader alla DDR nello spogliatoio sarebbe servito eccome: "Vorrei anche quel tipo di giocatore. Serve entusiasmo e passione, avevamo Lupatelli che era molto importante, cercheremo qualcosa del genere. Viviano non lo possiamo prendere se resterà Dragowski, per lui sarebbe una pressione infinita".

La Viola punta su Simeone

Pradè prosegue: "Rivincita per me tornare? No, assolutamente. Voglio fare bene e sto bene qui. In 24 ore ho detto sì nonostante stessi andando da un'altra parte". Su Montella: "Quando abbiamo parlato di lui con la proprietà la risposta mi ha sorpreso. Per quel che mi riguarda l'ho trovato super carico e anche più uomo. So tutto di lui, è molto motivato: se fallisce qui per lui sarà un fallimento totale, darà il 1000%, ne sono sicuro". Su Badelj e Biglia: "Sono due calciatori forti, Biglia ha costi alti, Badelj dovrebbe essere ricomprato. Borja Valero ha uno stipendio non in linea ai nostri canoni. Benassi è forte e importante, non abbiamo mai parlato con il Genoa. Vuole arrivare a giocare in Nazionale. Valuteremo Saponara, Eysseric e Cristoforo. Rog non ci piace, Ounas sarebbe adatto al nostro sistema di gioco. Simeone? E' un giocatore forte che vogliamo rigenerare. E' uno dei 10-12 su cui puntiamo. Simeone non è da meno di Cutrone, che costa 25 milioni".

"Lafont? Mai più un altro caso Zaniolo"

"I primi acquisti li faremo dopo il 10 agosto. Nessuno mi ha chiesto, della società, di lavorare in autofinanziamento. Non mi sono state richieste plusvalenze, anzi, ieri durante la riunione ho capito che c'è una professionalità al top. Ci sono state fatte le proiezioni di ciò che è stato fatto dal 2004 a oggi e di come veniva programmato il tutto. Dei 60 giocatori non funzionali al progetto mi è stato detto che non interessa a nessuno se faremo delle minusvalenze. Terzic ci ha tolto un posto da extracomunitario, ma ne abbiamo un altro, dobbiamo valutarlo. Zurkowski invece lo abbiamo visto all'opera all'Europeo Under 21". Su Lafont: "Abbiamo deciso di mandarlo a giocare. Ha manifestato l'intenzione di andare a giocare altrove ma lo abbiamo dato in prestito con diritto di riscatto e controriscatto. Non faremo più l'errore fatto con Zaniolo, cederemo i giovani solo con la possibilità di riprenderli, nei limiti del possibile". Pradè chiude con il rimpianto più grande della prima avventura a Firenze: "L'aereo di Berbatov. Poi anche nel gennaio 2016: il non aver accontentato Sousa con Mammana. Potevamo giocarci le nostre carte fino in fondo e si è rotto l'equilibrio".

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