Antenucci ceduto dalla Spal al Bari

Il club ferrarese annuncia il trasferimento dell'attaccante
Antenucci ceduto dalla Spal al Bari© LAPRESSE

FERRARA - Attraverso una nota ufficiale apparsa sul proprio sito, la Spal ha comunicato "di aver ceduto a titolo definitivo alla Società Sportiva Calcio Bari S.p.A. le prestazioni sportive del calciatore Mirco Antenucci". "Ad Antenucci, un sentito ringraziamento da parte del club biancazzurro - prosegue la nota dei ferraresi - per la grande professionalità dimostrata e per lo straordinario contributo offerto nelle tre stagioni trascorse a Ferrara (con 109 presenze e 34 gol), caratterizzate dalla storica promozione in serie A nel campionato 2016/2017 e dalle due salvezze consecutive nelle successive stagioni". Classe 1984 Antenucci, prima di indossare la maglia della Spal, ha militato, tra le tante, con Ancona, Venezia, Catania, Pisa, Ascoli, Torino, Ternana e Leeds. Successivamente il Bari ha annunciato che l'attaccante "ha sottoscritto un contratto che lo legherà per tre anni alla Società guidata da Luigi De Laurentiis".

Il saluto tramite Instagram 

Tramite un lungo post pubblicato sul proprio profilo Instagram, Antenucci ha salutato Ferrara: "Quello che ho vissuto a Ferrara è stato un pezzo di vita che mi è entrato dentro e mai uscirà dalla mia mente e dal mio cuore. Mi avete adottato fin dal giorno della presentazione al castello, da lì ho scritto ed abbiamo scritto la storia. Aver indossato la fascia di capitano per un anno e mezzo e aver rappresentato la squadra e la città è stata una grande responsabilità della quale sono andato fiero. Ho messo sempre la Spal prima di tutto.
Avevo espresso il desiderio di voler chiudere la mia carriera con questa maglia. Avevo dichiarato che non avrei voluto indossarne un’altra diversa. Era quello che sentivo e che volevo.
Ma così non sarà. Qualcuno non ha voluto la stessa cosa, lo stesso epilogo di una storia bellissima, e mi ha fatto capire che non rientravo più nel progetto. Nel calcio non c’è sempre riconoscenza e per il bene della Spal mi sono fatto da parte. Mai avrei pensato ci potesse essere un addio ma così è stato.
Ne abbiamo fatta di strada insieme e nessuno poteva immaginare quello che sarebbe successo. Siamo partiti coltivando speranze di salvezza in B, da neopromossi. Ci salutiamo dopo 36 gol, tre stagioni straordinarie, una promozione storica che ha riportato il club in Serie A.

Grazie ad una città che ha abbracciato la mia famiglia facendola sentire a casa, nella quale sono cresciute le mie bimbe Camilla e Sofia: loro e mia moglie Eleonora amano Ferrara.
Voglio ringraziare tante persone. La famiglia Colombarini, esempio di umiltà e sacrificio. Alessandro Andreini, team manager e un ragazzo speciale, i fisioterapisti Daniele, Maurizio, Matteo e Piero, i due super kitman Marco e Tommy, i Dott. Paolo e Raffaella, Alessandro il giardiniere, il mitico Luca Pozzoni, Davidone il grande, Roby Rizzati e Gabriele Anania, gli amici che ho avuto il piacere di incontrare fuori dal calcio e tutti i miei ex compagni di squadra. Voi, tifosi meravigliosi che mi avete fatto sentire come il vostro Re. Dal primo all’ultimo gol, dalla prima all’ultima corsa sotto la Ovest.
Non esiste addio per le persone che si amano".

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Quello che ho vissuto a Ferrara è stato un pezzo di vita che mi è entrato dentro e mai uscirà dalla mia mente e dal mio cuore. Mi avete adottato fin dal giorno della presentazione al castello, da lì ho scritto ed abbiamo scritto la storia. Aver indossato la fascia di capitano per un anno e mezzo e aver rappresentato la squadra e la città è stata una grande responsabilità della quale sono andato fiero. Ho messo sempre la Spal prima di tutto. Avevo espresso il desiderio di voler chiudere la mia carriera con questa maglia. Avevo dichiarato che non avrei voluto indossarne un’altra diversa. Era quello che sentivo e che volevo. Ma così non sarà. Qualcuno non ha voluto la stessa cosa, lo stesso epilogo di una storia bellissima, e mi ha fatto capire che non rientravo più nel progetto. Nel calcio non c’è sempre riconoscenza e per il bene della Spal mi sono fatto da parte. Mai avrei pensato ci potesse essere un addio ma così è stato. Ne abbiamo fatta di strada insieme e nessuno poteva immaginare quello che sarebbe successo. Siamo partiti coltivando speranze di salvezza in B, da neopromossi. Ci salutiamo dopo 36 gol, tre stagioni straordinarie, una promozione storica che ha riportato il club in Serie A. Grazie ad una città che ha abbracciato la mia famiglia facendola sentire a casa, nella quale sono cresciute le mie bimbe Camilla e Sofia: loro e mia moglie Eleonora amano Ferrara. Voglio ringraziare tante persone. La famiglia Colombarini, esempio di umiltà e sacrificio. Alessandro Andreini, team manager e un ragazzo speciale, i fisioterapisti Daniele, Maurizio, Matteo e Piero, i due super kitman Marco e Tommy, i Dott. Paolo e Raffaella, Alessandro il giardiniere, il mitico Luca Pozzoni, Davidone il grande, Roby Rizzati e Gabriele Anania, gli amici che ho avuto il piacere di incontrare fuori dal calcio e tutti i miei ex compagni di squadra. Voi, tifosi meravigliosi che mi avete fatto sentire come il vostro Re. Dal primo all’ultimo gol, dalla prima all’ultima corsa sotto la Ovest. Non esiste addio per le persone che si amano. Mirco 7?

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