Danilo si presenta: "Alex Sandro e Ronaldo decisivi per la scelta"

"Alla Juve ho ricevuto un benvenuto caloroso. CR7 è motivatissimo. Mi adatto bene al gioco di Sarri"
Danilo si presenta: "Alex Sandro e Ronaldo decisivi per la scelta"© Juventus FC via Getty Images

TORINO - «Ho ricevuto un benvenuto molto caloroso. Mi avete fatto sentire bene fin dai primi giorni». Danilo inizia così la sua conferenza stampa di presentazione, un sorriso sereno e solare e tanti concetti azzeccati, sotto gli occhi di Pavel Nedved e Federico Cherubini che se lo coccolano, al fianco della famiglia Danilo al completo.

EFFETTO ALEX

«Durante la trattativa ho parlato con Alex Sandro molte volte ed è stato decisivo, mi ha spiegato come si lavora ogni giorno ed è stato importante sapere che avrei trovato un amico come lui. Siamo amici da dieci anni, amici molto stretti, è stato un elemento importante».

EFFETTO SARRI

«Sarri ha uno stile molto particolare, è un allenatore a cui piace comandare il gioco e stare con la palla. L'abbiamo visto con il Chelsea e io l'ho affrontato quando allenava il Napoli. Erano squadre difficili da affrontare. Credo di adattarmi bene al suo gioco e un tipo di gioco che mi intriga, ho 28 anni ma sono molto aperto alle novità, ho voglia di apprendere ed evolvere».

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EFFETTO CR7

«Ho parlato anche con Cristiano Ronaldo prima di venire qui, abbiamo scherzato un po', gli ho detto che volevo il 7, ma che mi avevamo risposto che era occupato. Mi ha detto che sarei venuto in un club magnifico e che sarebbe stata un'ottima scelta. Stare con lui mi motiva molto di più».

IL PASSATO

«Sì, è vero ci sono stati contatti con la Juventus in passato, ma per un motivo o per un altro non erano andate in porto. Io credo che ci sia un tempo per tutto, ora è arrivato quello della Juventus».

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BRAZIL

«Se la Juventus non è un club con tradizioni brasiliani, dobbiamo iniziare a cambiare questa storia. La componente brasiliana deve essere importante nella stagione e nelle sfide che dobbiamo vincere».

L'ISPIRAZIONE

«Dani Alves è senza alcun dubbio un'ispirazione per tutti i terzini destri, per il suo palmares, per il modo in cui gioca e in cui affronta le sfide. Ha un modo particolare di affrontare le sfide. Io ho già affrontato la Juventus in finale di Champions quando c'era Alves e ho notato come era importante per la squadra».

CRESCITA

«Credo che ogni momento è importante per costruirti come atleta, il Porto è stato un momento fantastico, poi Real e City, è vero non ho giocato quanto volessi, ma sono comunque cresciuto, sono stati quattro anni fondamentali per costruire la mia mentalità vincente, è stata comunque un'esperienza positiva che mi aiuterà alla Juventus».

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IL TREDICI

«Il numero di maglia? Non c'erano molti numeri disponibili, il 13 ha una storia con i miei amici e i miei agenti, credo nella numerologia e mi piace la carta numero tredici. E' un numero che parla di cose nuove e nuove sfide».

I COMPITI

«Sarri mi ha parlato e mi ha chiesto di stare attento nella fase difensiva per non lasciare spazi, poi giocare libero per esprimere me stesso.

FAMIGLIA RONALDO

«Ho sentito Cristiano motivato è felice. Davvero felice. E quando un giocatore così forte è motivato inevitabilmente porta a grandi conquiste. Mi ha parlato della Juventus come una rande famiglia, del clima amichevole che c'è nello staff, che c'è una bella sensazione. E mi piace questo stile perché è quello nel quale mi identifico».

LA NAZIONALE

«La Seleção sarà sempre un mio obiettivo, ma ovviamente dipende dal lavoro nel club. Sono stato fuori dalla Coppa America perché ho giocato poco nel club e credo che sia stata una decisione giusta da parte di Tite, adesso cercherà di giocare il più possibile e il meglio possibile per entrare nel progetto del prossimo Mondiale, ma ho obiettivi a più breve termine, vincere con il club, poi se verrà la Seleçao meglio ancora».

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LA CHAMPIONS

«Non ho ancora parlato con gli altri specificatamente della Champions. Anche per me, la Champions è una competizione che ti dà un brivido speciale, ovviamente però dobbiamo essere sempre concentrati al massimo in ogni competizione, non ho mai visto un club veramente competitivo se punta solo su una competizione».

LA MOLE

«Non ho ancora conosciuto Torino, solo mezza giornata domenica. Ho sentito molto caldo e questo per un brasiliano è importante. Ho visto persone semplici che ti accolgono bene e si adatta molto alle mie origini, non credo che io e la mia famiglia ci metteremo molto ad adattarci».

SARRI E PEP

«Sarri e Guardiola: non voglio fare i confronti, ogni tecnico è particolare, con le sue caratteristiche. La linea di Sarri e Guardiola è molto simile, entrambi vogliono comandare il gioco e questo si avvicina al mio modo di pensare il calcio. Per essere un grande allenatore non conta solo la tattica, ma anche la gestione dei giocatori. E Sarri mi piace, ha un bel modo di trasmettere le sue idee»

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TORINO - «Ho ricevuto un benvenuto molto caloroso. Mi avete fatto sentire bene fin dai primi giorni». Danilo inizia così la sua conferenza stampa di presentazione, un sorriso sereno e solare e tanti concetti azzeccati, sotto gli occhi di Pavel Nedved e Federico Cherubini che se lo coccolano, al fianco della famiglia Danilo al completo.

EFFETTO ALEX

«Durante la trattativa ho parlato con Alex Sandro molte volte ed è stato decisivo, mi ha spiegato come si lavora ogni giorno ed è stato importante sapere che avrei trovato un amico come lui. Siamo amici da dieci anni, amici molto stretti, è stato un elemento importante».

EFFETTO SARRI

«Sarri ha uno stile molto particolare, è un allenatore a cui piace comandare il gioco e stare con la palla. L'abbiamo visto con il Chelsea e io l'ho affrontato quando allenava il Napoli. Erano squadre difficili da affrontare. Credo di adattarmi bene al suo gioco e un tipo di gioco che mi intriga, ho 28 anni ma sono molto aperto alle novità, ho voglia di apprendere ed evolvere».

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