Torino, accelerata Laxalt. Kamano vicino e occhio a Fofana

Torino, accelerata Laxalt. Kamano vicino e occhio a Fofana
Torino, accelerata Laxalt. Kamano vicino e occhio a Fofana© Canoniero

TORINO - In attesa di buttarsi anima e corpo sul campo del Molineux di Wolverhampton, obiettivo ribaltare il 3-2 subito all’andata che stimolerebbe Cairo ad alzare l’asticella, sul mercato, il Toro scalda i motori per questi ultimi giorni di trattative. In tal senso, oggi a Milano, è previsto un incontro tra il club rossonero, quello granata e Ariel Krasouski, agente di Diego Laxalt, per entrare nel cuore di una operazione che sembrava congelata, ma che ha ripreso forza per tutta una serie di ragioni. La prima è che nel corso dell’estate sono sfumati i primi nomi messi sul taccuino: Mario Rui del Napoli perché ritenuto troppo caro, Fares della Spal a causa di un grave infortunio al ginocchio con annesso intervento chirurgico. La seconda è legata al ko muscolare che ha colpito Ansaldi, uscito dopo il successo contro il Sassuolo in stampelle dallo stadio, e vittima di una lesione al bicipite femorale della gamba destra (almeno un mese di stop). La rinnovata possibilità di mettere le mani sul terzino sinistro uruguaiano è poi figlia del mancato accordo tra il giocatore e l’Atalanta: i nerazzurri sono arrivati a offrire un contratto da 1,3 milioni di euro, rifiutati dal rossonero che, dal Milan, riceve 1,8 milioni l’anno (e così i nerazzurri chiudono per Arana del Siviglia). Quarto punto: Laxalt cerca squadra perché con Giampaolo è la terza scelta, alle spalle di Theo Hernandez e Rodriguez.

La formula

Una serie di incastri che aprono al dialogo odierno. Con il Toro che potrebbe ereditare la formula già concordata tra Atalanta e Milan: prestito con diritto di riscatto destinato a diventare obbligo al raggiungimento di una serie di obiettivi, innanzitutto legati al numero di presenze (riscatto fissato tra i 12 e i 14 milioni). Per quanto riguarda gli emolumenti, Laxalt potrebbe accettare una proposta da 1,5 milioni. Sullo sfondo si staglia poi Dimarco, se l’Inter non si arroccherà sul no secco alla richiesta di prestito formulata. 

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