TORINO - «Abbiamo sempre cercato di mantenere i nostri giocatori migliori, non di venderli», ma anche «Dobbiamo essere attenti alle dinamiche del mercato in entrata e in uscita. Nascono opportunità sulle quali fare valutazioni. Vale per Dybala come per gli altri giocatori della rosa». Tra queste due frasi pronunciate da Fabio Paratici all’assemblea degli azionisti di giovedì si snoderà il mercato juventino la prossima estate. Tentare previsioni oggi su chi arriverà e chi partirà sarebbe come tentare di prevedere che tempo farà il 1° luglio, tradizionalmente data dell’inizio ufficiale delle trattative: si può azzeccare o meno, ma si tratterebbe di tirare a indovinare o poco più. Se non si può prevedere il meteo di un singolo giorno, però, non si sbaglia di certo ad affermare che in estate farà caldo. E non si sbaglia neppure a prevedere che sarà caldo anche il mercato della Juventus, in entrata come in uscita. Come del resto è ormai da anni.
POTENZIALITÀ DIVERSA
Anni nel corso dei quali la società bianconera è cresciuta, portando il fatturato dai 172 milioni del 2010 - inizio dell’era Andrea Agnelli - ai 621 di oggi che rappresentano solo un traguardo intermedio, come ha sottolineato lo stesso presidente bianconero. Una crescita che permette alla dirigenza di spostare la rotta in direzione della prima delle citate frasi di Paratici: «Abbiamo sempre cercato di mantenere i migliori». Solo tre volte, ha spiegato il direttore generale bianconero, la Juventus non è riuscita in quell’intento: con Vidal, Pogba e Bonucci «che poi abbiamo ricomprato». A parte il fatto che il difensore potrebbe non essere l’ultimo dei tre a essere ricomprato, visto che il francese è da tempo nel mirino, la società attuale avrebbe probabilmente anche potuto permettersi di trattenere i due centrocampisti, ceduti nel 2015 (Vidal) e nel 2016 (Pogba).
PLUSVALENZE
Di certo può permettersi adesso di rispondere no anche alle offerte più allettanti, come quelle che potrebbero giungere per i giocatori che si stanno rivalutando di partita in partita, da Alex Sandro a Dybala passando per Pjanic. Molto dipenderà dall’evoluzione della stagione: da quali giocatori si conquisteranno uno status di punti fermi su cui costruire anche per il futuro, da quanto il valore continuerà a crescere. L’unica certezza al momento è la partenza a gennaio di Mario Mandzukic, assieme molto probabilmente a quella di Emre Can: nessuno dei due si è rivalutato in questi primi mesi, ma per il croato la Juventus ha quasi totalmente ammortizzato il cartellino mentre il tedesco è arrivato a paramentro zero e rappresenterebbe certo una cospicua plusvalenza. Parliamo però, appunto, di giocatori non centrali nel progetti di Sarri, come provano le esclusioni dalla lista Champions. Per quanto possa aumentare il suo valore, quasi certamente chi dovesse bussare alle porte bianconere per Pjanic si sentirebbe rispondere di no.
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