Juve, un colpo da 100 milioni possibile e in linea con il piano di sviluppo di Agnelli

Anche Banca Imi crede nel futuro del club bianconero: pareggio nel 2022, debito in calo e fatturato in aumento
Juve, un colpo da 100 milioni possibile e in linea con il piano di sviluppo di Agnelli© www.imagephotoagency.it

Il vicepresidente Pavel Nedved era stato chiaro sugli investimento di mercato da 100 milioni: «Siamo sempre attenti alle opportunità», ha detto a margine dell’ultima assemblea dei soci. Che è il modo juventino per dire che non vanno certo a buttare i soldi solo per un colpo a effetto, ma hanno il budget per potersi buttare nelle aste internazionali senza il rischio di farsi male. L’esempio lampante, in questo senso, si chiama Matthijs de Ligt: operazione da 85 milioni, portata a termine in volata su tutti i club che figurano nelle prime dieci posizioni del ranking Uefa. Perché, e qui dopo Nedved bisogna citare il presidente Andrea Agnelli, «la Juventus deve prendere il prossimo Cristiano Ronaldo prima che abbia 25 anni». Ecco perché De Ligt è valso l’imponente sforzo economico: oltre al talento, indiscutibile, ha dalla sua l’età. Che curiosamente è quasi la stessa di Haaland (classe 1999, 2000 il norvegese di cui parliamo nella pagina accanto). Insomma, gli eventuali cento milioni chiesti dal Salisburgo per il bomber diciannovenne che sta facendo impazzire la Champions League potrebbero essere un investimento in linea con il piano di sviluppo varato insieme all’aumento di capitale da 300 milioni di euro, durante l’assemblea del 24 ottobre.

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Haaland, investimento con pochi rischi a livello economico

Il piano, che ha una prospettiva di cinque anni, prevede lo sviluppo intensivo del settore commerciale e, quindi, del marchio Juventus, soprattutto a livello internazionale, ma tiene ben presente quale sia il business della Juventus FC Spa, ovvero il pallone. E nel prospetto di legge che uno degli obiettivi del piano è la competitività sportiva. Ecco perché l’acquisto di Haaland sarebbe perfetto nel quadro della strategia agnelliana. Rispetto a CR7 avrebbe decisamente meno potenza a livello di immagine internazionale, ma sarebbe senza ombra di dubbio un investimento con pochi rischi a livello economico. Simulandone l’acquisto a 100 milioni, bisogna considerare uno stipendio simile a quello di De Ligt, quindi fra i 7 e gli 8 milioni di euro a stagione più eventuali bonus. Il che porterebbe l’impatto sul bilancio a 36 milioni di euro a stagione: non una cifra impossibile per un club che ne fattura oltre 600.

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Il vicepresidente Pavel Nedved era stato chiaro sugli investimento di mercato da 100 milioni: «Siamo sempre attenti alle opportunità», ha detto a margine dell’ultima assemblea dei soci. Che è il modo juventino per dire che non vanno certo a buttare i soldi solo per un colpo a effetto, ma hanno il budget per potersi buttare nelle aste internazionali senza il rischio di farsi male. L’esempio lampante, in questo senso, si chiama Matthijs de Ligt: operazione da 85 milioni, portata a termine in volata su tutti i club che figurano nelle prime dieci posizioni del ranking Uefa. Perché, e qui dopo Nedved bisogna citare il presidente Andrea Agnelli, «la Juventus deve prendere il prossimo Cristiano Ronaldo prima che abbia 25 anni». Ecco perché De Ligt è valso l’imponente sforzo economico: oltre al talento, indiscutibile, ha dalla sua l’età. Che curiosamente è quasi la stessa di Haaland (classe 1999, 2000 il norvegese di cui parliamo nella pagina accanto). Insomma, gli eventuali cento milioni chiesti dal Salisburgo per il bomber diciannovenne che sta facendo impazzire la Champions League potrebbero essere un investimento in linea con il piano di sviluppo varato insieme all’aumento di capitale da 300 milioni di euro, durante l’assemblea del 24 ottobre.

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