Inter, Vidal vota Conte

Il cileno è stufo di fare la riserva, Marotta lo vuole in prestito
Inter, Vidal vota Conte© www.imagephotoagency.it

MILANO -  Arturo Vidal ha chiamato - e non una volta sola… -, l’Inter, dopo aver sempre nicchiato, ha aperto e adesso si aspetta che il cileno, da buon guerriero, vada a battagliare con il Barcellona. Già, perché Marotta e Ausilio nelle scorse settimane, pubblicamente e non, hanno sempre legato il possibile arrivo di Vidal all’Inter nella sessione di gennaio solo alla soluzione del prestito. Il Barcellona finora ha sempre dichiarato incedibile Vidal, ma il giocatore, dopo un periodo in cui aveva cominciato a giocare titolare, è tornato a sedersi in panchina. Domenica con l’Atletico Madrid è stata la quarta esclusione consecutiva fra Liga e Champions (poi Vidal è subentrato dopo 70 minuti, col Barcellona che ha vinto nel finale grazie a Messi) e già venerdì, dopo l’impegno di Champions, il giocatore aveva tuonato: «Mi piacerebbe stare sempre qui al Barcellona, ma devo essere obiettivo e vivere giorno per giorno - aveva spiegato -. Se a dicembre o alla fine della stagione riterrò di non essere importante qui, dovrò trovare una soluzione e valutare gli orizzonti per tornare ad esserlo». Il rapporto fra Vidal e Valverde non è dei migliori ed è chiaro che se Vidal romperà con il tecnico, per il Barcellona sarà complicato non solo trattenerlo, ma anche continuare a chiedere 40 milioni per il suo cartellino. Ed è questo che l’Inter aspetta.

C’è pure lo United

Vidal è stufo di essere una riserva: a volte gioca, a volte no, ma questo ruolo non si addice al suo carattere. Prima di Natale il suo agente Felicevich è atteso a Barcellona per fare un punto con il club. Da lì passerà molto del futuro di Vidal che, non è un segreto, non passa settimana in cui non mandi messaggi ad Antonio Conte, il tecnico che lo ha lanciato nel grande calcio: «Ho avuto il piacere di allenare Arturo quando ancora non era il Vidal che tutti oggi conoscono - ha raccontato Conte domenica sera -. Ho lavorato con lui tre anni, è un giocatore che mi ha sempre dato tutto». 

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