Milan, per Rodriguez ultima partita e poi addio

Contro l'Atalanta giocherà da vice Hernandez e poi tornerà in Bundesliga: i tifosi lo hanno abbandonato da tempo, la società deve fare cassa per finanziare eventuali acquisti

MILANO - Diciamolo subito, senza girare tanto intorno al problema: è un bene che la squalifica di Theo Hernandez coincida con una partita in trasferta del Milan. Perché ripresentare Ricardo Rodriguez a San Siro, davanti al pubblico rossonero, sarebbe stato un rischio pericolosissimo. Da tempo, ormai, lo svizzero viene indicato tra i giocatori meno “da Milan” di tutto l’organico, malgrado non sia certamente quello che ha avuto il rendimento peggiore, in passato. Ma ormai viene fischiato, più o meno intensamente, anche alla lettura delle formazioni. Figuriamoci se addirittura giocasse e magari, per la tensione, sbagliasse un passaggio facile facile. Certo, dopo che la squadra si è ripresa (attualmente è reduce da due vittorie e un pareggio in cui meritava di vincere), a Bergamo si attende una bella invasione di tifosi rossoneri. Insomma, non si annuncia comunque un lunch match tranquillo, per il terzino sinistro che è arrivato due anni fa al Milan, strappato al Wolfsburg per la cifra di 18 milioni di euro circa.



Ricardo Rodriguez è stato il terzo dei dodici colpi messi a segno nella campagna acquisti di Fassone e Mirabelli durante l’estate 2017. E, come detto, ha contribuito con i suoi 18 milioni ai 243 milioni spesi complessivamente in quella sessione di mercato. E anche lui, come tanti altri giocatori comprati in quel frangente, può serenamente entrare nel novero delle delusioni. Magari non immediate, come può essere accaduto per Kalinic e Andrè Silva che infatti sono finiti subito nel gruppo dei cedibili, ma a lungo andare sicuramente sì. E sarebbe riduttivo pensare che Ricardo Rodriguez è calato perché si è trovato davanti quel fenomeno di Theo Hernandez. In realtà, è vero piuttosto il contrario: che cioè, dopo aver capito in due stagioni che lo svizzero non era affatto il giocatore affidabile che si sperava, allora si è deciso di cercare un’alternativa di primo piano, individuato proprio nel francese che il Real Madrid non riusciva a celebrare.

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