Haaland, che lotta: la Juve combatte

In Europa è richiestissimo, costa 30 milioni ma ne chiede 8 di ingaggio. Il ruolo di Raiola può favorire i bianconeri

TORINO - È una questione di puro tempismo, per non correre il rischio di essere sorpassati sul più bello. Erling Braut Haaland e la Juventus si sono sensibilmente avvicinati negli ultimi giorni, a cavallo del Natale: merito dei contatti sempre più fitti tra la squadra mercato bianconera e il Red Bull Salisburgo, club proprietario del cartellino del cannoniere classe 2000 nato a Leeds ma di nazionalità norvegese, oltre che del feeling a prova di bomba con l’intermediario che sta cercando di agevolare l’operazione, vale a dire Mino Raiola. Non esattamente l’ultimo agente di calciatori sulla scena internazionale, né tanto meno l’uomo meno cercato dai dirigenti juventini. Senza scomodare il lungo elenco di assistiti (Paul Pogba ne è il capofila), con il procuratore italo-olandese c’è una lunga storia di affari andati a buon fine, che lascia tutti relativamente tranquilli alla Continassa. Dopodiché quelle che paiono simil bozze di accordi sulla parola vanno tradotte in un sì convinto su carta scritta.

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Haaland costa 30 milioni e chiede 8 milioni di ingaggio

CARTA CANTA - E dunque, riassumendo: Haaland, dopo il no opposto nel 2018 al trasferimento a Torino perché evidentemente non si sentiva ancora pronto - lo scorso gennaio sarebbe poi passato agli austriaci del Salisburgo per soli cinque milioni di euro - questa volta sarebbe disposto ad abbracciare la nuova realtà, a giocare con Cristiano Ronaldo, a godere degli assist di Paulo Dybala e via così. Secondo punto: se l’operazione andrà in porto adesso, comporterà un esborso intorno ai 30 milioni di euro (valore di una clausola esercitabile solamente a gennaio), un’inezia rispetto a quanto potrebbe costare il norvegese già solo la prossima estate (100?) se continuerà a segnare come fino ad ora (28 gol in 26 partite, di cui 8 in 6 di Champions, meglio di lui solo Robert Lewandowski del Bayern Monaco a quota 10). Terzo punto, che in verità potrebbe rappresentare un problema: il ragazzo chiede otto milioni d’ingaggio, non pochi per colui che in partenza per essere titolare dovrebbe estromettere compagni di un certo spessore. Conclusione: converrebbe accelerare perché la storia del calciomercato è piena di giravolte impreviste e finché carta non canterà eventuali intromissioni da parte di Manchester United, Borussia Dortmund, Lipsia (in Germania giocherebbe di più), Real Madrid e altre società deluxe alla finestra non vanno escluse a priori. Così come non merita di essere stralciata la possibilità che Haaland sia bloccato adesso, ma che in concreto il suo trasferimento alla Juventus avvenga a giugno, in coda a un prestito semestrale del giocatore al Salisburgo.

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TORINO - È una questione di puro tempismo, per non correre il rischio di essere sorpassati sul più bello. Erling Braut Haaland e la Juventus si sono sensibilmente avvicinati negli ultimi giorni, a cavallo del Natale: merito dei contatti sempre più fitti tra la squadra mercato bianconera e il Red Bull Salisburgo, club proprietario del cartellino del cannoniere classe 2000 nato a Leeds ma di nazionalità norvegese, oltre che del feeling a prova di bomba con l’intermediario che sta cercando di agevolare l’operazione, vale a dire Mino Raiola. Non esattamente l’ultimo agente di calciatori sulla scena internazionale, né tanto meno l’uomo meno cercato dai dirigenti juventini. Senza scomodare il lungo elenco di assistiti (Paul Pogba ne è il capofila), con il procuratore italo-olandese c’è una lunga storia di affari andati a buon fine, che lascia tutti relativamente tranquilli alla Continassa. Dopodiché quelle che paiono simil bozze di accordi sulla parola vanno tradotte in un sì convinto su carta scritta.

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