© Paolo Pavan ©TORINO - Duecento milioni di valore complessivo per il cartellino di sette giocatori. La crema della rosa di Cairo, per reddito da potenziale cessione, ammonta ai due terzi della totalità dell’investimento prevedibile per acquistare la società granata. Non si tratta necessariamente dei calciatori migliori: tra questi rientra per diritti ampiamente acquisiti Ansaldi, ma andando per i 34 anni (il 20 settembre prossimo), non si tratta di uno tra gli elementi con il cartellino più pregiato. Nel novero dei questi ultimi rientra innanzitutto Andrea Belotti. E’ il capitano con il 9 sulla schiena l’uomo più caro del lotto. Non ha ancora recuperato le quotazioni monstre dell’annata di grazia (26 gol in A nel 2016-’17), quella nella quale il presidente granata, sull’onda di una serie continua di prodezze da parte del centravanti, era ar rivato a prezzarlo 100 milioni: questa la clausola rescissoria fissata a suo tempo su Belotti e valida per l’estero. Con il Milan che, in quella estate post annata di grazia, si dice fosse arrivato a mettere sul piatto 70 milioni, per il Gallo. Blindato da Cairo che, da quella circostanza in avanti, inaugurò il circolo virtuoso delle conferme. Aggiungendo nel tempo ai no per Belotti quelli per Sirigu, Izzo, Nkoulou, Iago Falque e via dicendo. Non tutti, come vedremo, blindabili anche dall’estate prossima in avanti.
LYANCO IN CRESCITA - Per adesso è invece attesa la conferma di un attaccante che, realisticamente, ha in questo momento una valutazione che si aggira sui 60 milioni di euro. Non è un caso se il Toro ha un buon attacco, una ottima difesa e un centrocampo migliorabile: dietro a Belotti i giocatori granata con la valutazione più alta si trovano nel pacchetto arretrato.
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