© CanonieroMILANO - Ah da quando Piatek non spara più, non è più gol. Potremmo riadattare così uno dei ritornelli-tormentone di Cesare Cremonini per quel che riguarda il rendimento dell’attaccante polacco. Anche contro la Sampdoria, Kris è apparso fuori da ogni logica di squadra. Un’anima in pena in mezzo a due onesti mestieranti come Colley e Chabot, che come le altre difese del campionato non hanno faticato più di tanto a tenerlo a bada. È in evidente crisi involutiva, la squadra non lo mette nelle condizioni di poter essere determinante in area di rigore e lui soffre maledettamente il gioco a 50 metri dalla porta avversaria. Tutto comprensibile, ma va scongiurato il pericolo della depressione tecnica. Piatek, con l’arrivo di Ibrahimovic, si trova accanto un giocatore decisamente ingombrante sia caratterialmente sia tecnicamente, ma i due potrebbero anche coesistere visto che Pioli, in più occasioni, non ha negato tale possibilità.
Ma ci sarà il tempo di fare questi esperimenti? In primis l’allenatore milanista – il cui destino sembra segnato a fine stagione – dovrebbe cambiare modulo, mandando in soffitta il 4-3-3 e passare al sistema con le due punte e un trequartista dietro. Ma siamo a gennaio ed è tempo di mercato e il Milan, per politica societaria, ha solo un numero risicato di incedibili. Tutti gli altri possono fare le valige davanti ad una proposta seria e concreta. E per Kris sono arrivati dei sondaggi da parte di squadre estere come Bayer Leverkusen in Germania mentre dalla Premier si sono fatte vive Newcastle e Aston Villa. Anche la Fiorentina e la Roma avevano fatto delle chiacchiere per il pistolero, ma non hanno più approfondito i discorsi.