© LAPRESSEMILANO - Prima il licenziamento di Zvonimir Boban, quindi la situazione nebulosa sul futuro di Paolo Maldini e Ricky Massara, infine la dura realtà dell’isolamento dovuto al Coronavirus. L’attualità rossonera nelle ultime due settimane, ovvero dal 29 febbraio, giorno dell’intervista in cui Boban accusava l’ad Ivan Gazidis di scarso rispetto e di aver contattato il tecnico tedesco Ralf Rangnick senza avvisare l’area sportiva, è stata stravolta. L’attualità, ma anche la programmazione perché oggi, inevitabilmente, all’ordine del giorno non c’è solo la gestione di questo grande momento di difficoltà di chi lavora al Milan, ma dell’intera popolazione italiana (col club rossonero in prima linea per aiutare ospedali e strutture). Dunque qualsiasi cosa legata al mercato è ferma e non solo per il Coronavirus.
Ovviamente ciò che sta accadendo nel mondo ha la priorità assoluta, ma è evidente che quanto emerso già nei giorni precedenti all’esplosione del virus abbia creato un freno alla programmazione del Milan che verrà. L’uscita di scena di Boban, come raccontato nei giorni scorsi, potrebbe rivelarsi un boomerang nelle trattative per i rinnovi di contratto dei due giocatori più importanti della rosa rossonera, ovvero Ibrahimovic e Donnarumma. Il dirigente croato, infatti, insieme ovviamente a Maldini, aveva tenuto i contatti con Mino Raiola, l’agente dei due giocatori, storicamente - e pure recentemente - critico verso la proprietà del club, ovvero il fondo Elliott. Insomma, se il prolungamento di Donnarumma era già in salita prima, adesso lo sarà ancora di più perché è noto come Gazidis voglia cercare di abbassare il monte ingaggi e i 6 milioni di Gigio vengono considerati un’extra eccessivo. Ibra probabilmente avrebbe rinnovato senza grossi problemi sedendosi al tavolo con Boban e Maldini, ma ora la situazione è cambiata. Le trattative per i due rinnovi sarebbero dovute iniziare a breve, soprattutto quella di Ibra, ma adesso tutto è fermo.