© www.imagephotoagency.itMILANO - Il profilo di Simon Kjaer sarà uno di quelli che dovrà essere valutato alla fine della stagione. Il centrale danese, arrivato in prestito con diritto di riscatto dal Siviglia dopo sei mesi difficili all’Atalanta, ha dato nuove certezze alla retroguardia milanista, venendo inserito subito da Stefano Pioli nell’undici titolare, con Mateo Musacchio che ha perso il posto in squadra, finendo anche dietro a Matteo Gabbia nelle gerarchie. Un impatto positivo, sia in campo sia nello spogliatoio, dove insieme a Ibrahimovic e Begovic, ha portato una buona dose di esperienza che ha dato sicuramente più consapevolezza ad un gruppo giovane, oltre a sgravare un po’ Romagnoli dalle responsabilità difensive. Nella fase pre Coronavirus, Kjaer era alle prese con lo smaltimento di una lesione al bicipite femorale sinistro, ma sarebbe tornato a breve.
Adesso la sosta gli servirà per recuperare totalmente dall’infortunio, ma a breve vorrà ricevere delle indicazioni su quello che sarà il suo futuro. Il prezzo del riscatto è fissato a 2,5 milioni, una cifra decisamente irrisoria e che potrebbe permettere al Milan di continuare ad avere un professionista serio e apprezzato dentro lo spogliatoio da tutti i compagni, ma molto passerà anche da chi sarà la guida tecnica del Milan e da quella che sarà, anche, la valutazione di Gazidis. Pur in un progetto giovani, che è quello che la proprietà avrebbe voluto applicare fin dal suo insediamento, qualche vecchio lupo di mare fa sempre bene e potrebbe risultare decisivo nella maturazione proprio di questi ragazzi.