Cessione Roma, Friedkin in attesa

Prima di acquistare il club giallorosso, il magnate texano aspetta la defiscalizzazione da parte del Governo
Cessione Roma, Friedkin in attesa© LAPRESSE

ROMA - L'immagine di Dzeko sui social che fatica ad allenarsi con il figlio che lo disturba mentre sta effettuando degli esercizi sulla panca, è la conseguenza dello smart working per i calciatori. Che al netto del simpatico siparietto di ieri a casa del bosniaco, vivono con una grande incertezza: il campionato riprenderà o la stagione è ormai conclusa? Un dubbio che hanno i vertici del calcio, figuriamoci i diretti interessati. E così, accade lo stesso anche alla Roma. Sia per quanto riguarda le dichiarazioni ufficiali (Kolarov, Juan Jesus e Pastore negli ultimi giorni: "Difficile immaginare che si possa ripartire") che per quelle che che rimbalzano sulle varie chat private dei calciatori. Tanto vale provare a tenersi in forma con le attrezzature che il club ha messo a disposizione. Biciclette, tapis-roulant, tutto il necessario per cercare di non perdere la tonicità muscolare, anche se i veri allenamenti sono un’altra cosa, per non parlare delle partite e di quanto sono allenanti.



Stand-by sul campo, esteso anche a livello societario. Ormai lo stallo della trattativa tra Friedkin e Pallotta è confermato da entrambe le parti in causa. Negoziazione che riprenderà soltanto quando sarà più chiaro il quadro calcistico e non del nostro paese. Se una delle proposte che a breve il calcio avanzerà al Governo riguarda la defiscalizzazione per favorire l’ingresso di investitori esteri, il magnate texano rimane fermo, consapevole che più trascorre il tempo e più l'equo valore dato al club a dicembre (circa 700 milioni, compresi i debiti), si abbassa. Pallotta, nell'ipotesi peggiore (stop trattativa), si farà garante per completare l'aumento di capitale (ha già versato 89 milioni, ne restano 61). Il resto, a partire dai rigidi paletti del fair play finanziario, senza Friedkin sarebbe nelle mani del mercato. Che si profila, senza il cambio di proprietà e privo dell'approdo in Champions (attualmente la Roma è quinta), al ribasso. A partire dai riscatti di Smalling e Mkhitaryan che rischiano di diventare delle chimere. Quello che appare certo, è che sarà la difesa il reparto più rivoluzionato.

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