Ferran Torres, ala nel 4-4-2 di Celades. Ma è perfetto per il 4-3-3

La rapida ascesa di un talento vero: campione d’Europa con la Spagna Under 17, il suo idolo è Villa, però molti lo paragonano ad Asensio
Ferran Torres, ala nel 4-4-2 di Celades. Ma è perfetto per il 4-3-3© Canoniero

TORINO - Ferran Torres è giocatore vero: lo pensano tutti, lo dicono tutti, paragonandolo al realista Marco Asensio. Ora ha vent’anni, ma la sua scalata dalle giovanili alla prima squadra è stata repentina. Valencia Mestalla (terza serie in Spagna), Valencia dei grandi, nell’arco di una sola stagione, quindi il debutto tra i big in data 30 novembre 2017, con tracce di classe diffusa a suon di assist. Con il tecnico Marcelino ecco la “prima” in Champions League, oltre alla cavalcata nella Coppa del Re strappata nel 2019 al Barcellona. Il cambio di guida tecnica - dentro Albert Celades dll’11 settembre scorso - non poteva offuscare le indubbie qualità di un peperino straordinario negli spazi stretti, tecnico, rapido, capace di prendere possesso del pallone e mai mollarlo agli avversari, inebetiti dalle sue movenze da dribblatore (media di 1.8 dribbling a partita) dotato di fantasia in abbondanza.

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Il suo idolo è David Villa

Progressione e visione di gioco non gli mancano. E’ un’ala destra brava sia nel 4-3-3 con compiti bene assolti in entrambe le fasi, sia nel classico 4-4-2 di Marcelino e ora di Celades. Bilancio stagionale prima della sosta forzata: 35 presenze, 6 gol e 7 assist. Il primo 2000 a esordire da titolare in Liga (16 dicembre 2017 in Valencia-Eibar) è stato campione d’Europa con l’Under 17 spagnola nel 2017. «E’ una benedizione», ha detto di lui Marcelino. Il suo idolo è David Villa.

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TORINO - Ferran Torres è giocatore vero: lo pensano tutti, lo dicono tutti, paragonandolo al realista Marco Asensio. Ora ha vent’anni, ma la sua scalata dalle giovanili alla prima squadra è stata repentina. Valencia Mestalla (terza serie in Spagna), Valencia dei grandi, nell’arco di una sola stagione, quindi il debutto tra i big in data 30 novembre 2017, con tracce di classe diffusa a suon di assist. Con il tecnico Marcelino ecco la “prima” in Champions League, oltre alla cavalcata nella Coppa del Re strappata nel 2019 al Barcellona. Il cambio di guida tecnica - dentro Albert Celades dll’11 settembre scorso - non poteva offuscare le indubbie qualità di un peperino straordinario negli spazi stretti, tecnico, rapido, capace di prendere possesso del pallone e mai mollarlo agli avversari, inebetiti dalle sue movenze da dribblatore (media di 1.8 dribbling a partita) dotato di fantasia in abbondanza.

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