Alti e bassi
Se pensiamo che Calabria ha esordito in serie A il 30 maggio 2015, fa effetto definirlo ancora un giovane. Però gli anni, come detto, sono 23 e almeno sotto questo aspetto, non si può fare nulla. Piuttosto c’è da chiedersi come mai, in questi cinque anni, non sia ancora riuscito a costruirsi un posto definito e definitivo nell’organico del Milan. La risposta è che non dà affidamento: troppo altalenante il suo rendimento, che finisce per coinvolgere anche il suo stato emotivo. Quest’anno ha già rimediato due espulsioni ed è emblematico del fatto che non riesca a giocare tranquillo.
Recupero a metà
Per Conti il discorso non è poi così diverso: al di là della fase difensiva, che rimane il suo tallone d’Achille, resta il fatto che non si è ancora visto il giocatore che furoreggiava nell’Atalanta. Vero che diversi giocatori, persa l’ala protettiva di Gasperini, non hanno saputo ripetersi, ma vero che gli infortuni potrebbero aver condizionato il rendimento. «Conti ha due anni di contratto al Milan, quest’anno ha iniziato a far vedere a sprazzi quello che era il Conti dell’Atalanta. L’anno prossimo ci aspettiamo che torni al 100%, poi vedremo quello che succederà», ha detto proprio ieri il suo procuratore Giuffrida.
Che fare
Il Milan si guarda così attorno. Anche Conti ha dimezzato il valore, cederlo ora non avrebbe senso. Ma la fascia ha bisogno di un padrone degno [...]