Milan, senti Suso: "Potevo andare all'Inter"

Lo spagnolo, ora al Siviglia: "Parlai sia con Spalletti che con la Roma di Monchi. Con Pioli le cose non sono andate bene, qui voglio riprendermi la Champions"
Milan, senti Suso: "Potevo andare all'Inter"© Canoniero

MILANO - "Ora sto aspettando la nascita di Bianca, la mia seconda figlia, che arriverà tra un mese, ma nel frattempo mi sto preparando a ricominciare gli allenamenti". Così l'ex Milan Suso, ai microfoni di Sky Sport 24, ha commentato la sua quarantena in Spagna. "Se non ci saranno sorprese lunedì riprenderemo a lavorare. Ripresa della Liga? Dipenderà da come evolverà il virus, il Governo vorrà vedere come andranno le cose una volta che la gente tornerà ad uscire di casa". L'esterno è tornato in patria da gennaio, quando il Milan lo ha ceduto in prestito con riscatto fissato a 25 milioni di euro. "Considererò sempre Milano come la mia città, ci sono cresciuto e se sono diventato un grande giocatore lo devo anche al Milan. Sarò sempre legato al club, ma qui in Spagna posso stare vicino alla mia famiglia, cosa che da tanto tempo non potevo fare. I tifosi? Sono legato anche a loro, sono stati fenomenali con me sin dal primo giorno, ma gli ultimi sei mesi non sono andati bene e questo mi è dispiaciuto: si sono dimenticati tutto quello che ho fatto prima. Era un momento difficile per tutta la squadra, non solo per me, e appena si è presentata l'occasione Siviglia ho deciso di andare via".

Ancora sulla situazione vissuta al Milan: "C'erano sempre cambi di allenatore e dirigenti, ma ho preso al volo la possibilità di tornare a in Spagna e in una società seria come il Siviglia. Volevo tornare in Champions League, al momento siamo terzi e se anche non è fatta siamo sulla strada giusta. Poi in estate doveva esserci l'Europeo, un altro dei miei obiettivi. Futuro? Nel calcio non sai mai quello che può accadere, ma sono qui da tre mesi e sono molto contento, penso che i grandi giocatori debbano giocare la Champions, con il Milan non succedeva e per continuare a crescere come giocatore devo giocare questa competizione". 

Nonostante tutto Suso ha vissuto con il Milan "tante belle emozioni, la più bella risale alla doppietta nel derby con l'Inter, il mio primo da titolare e nel giorno del mio compleanno. Allo stadio c'era la mia famiglia e anche i miei amici, fu una giornata bellissima e una delle mie migliori partite in carriera". In rossonero lo spagnolo ha lavorato con diversi allenatori: "Montella mi ha fatto crescere tanto, con lui mi sono trovato subito molto bene. Ma non posso dimenticare Gasperini al Genoa, così come Gattuso e Mihajlovic, nonostante con Sinisa non giocassi. Con me è stato sempre onesto, dicendomi le cose in faccia: per questo non posso dirgli nulla. Gattuso? Completamente diverso da Montella, con Rino ho parlato qualche settimana fa, c'è un bellissimo rapporto, lui è una delle persone migliori incontrate nel calcio. Io al Napoli? Non saprei, ma finora non c'è stato nessun contatto. Pioli? Negli ultimi mesi le cose non andavano bene e infatti sono andato via. Prima di lui c'era Giampaolo che tatticamente era da 10, sapeva tutto e conosceva ogni movimento. Per tutta l'estate si è giocato benissimo, fino all'amichevole col Cesena: da lì i primi fantasmi e poi abbiamo cominciato a dubitare di noi stessi".

Poi alcuni retroscena di mercato, a cominciare dalla Fiorentina: "Con il mio ex agente abbiamo incontrato presidente e ds viola, ho ascoltato la loro offerta e c'era anche Montella, ma in quel momento non era una delle possibilità giuste per me". Su Suso anche la Roma. "Parlai con il club giallorosso, allora c'era Monchi, così come parlai con l'Inter di Spalletti che mi dicev che nel suo sistema di gioco sarei stato benissimo. Non sarebbe stato facile passare dal Milan ai nerazzurri, ma siamo stati molto vicini. Chi vedrei bene in Spagna dei miei ex compagni? Bonaventura, mi piace tantissimo. Alcuni giocatori costano 35 milioni e non valgono neanche la metà di Giacomo. Ha avuto tanti infortuni ma è un calciatore davvero bravo. Amici nel calcio? Deulofeu (ex Milan) che conosco da quando avevamo 15 anni, sarebbe tornato volentieri in rossonero. Anche Higuain, molto simpatico e sensibile, ma ha risentito della pressione quando le cose non andavano bene. Lo sento ancora oggi". 

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