© www.imagephotoagency.itMILANO - L’Inter non ha fretta di scoprire le carte su Mauro Icardi, forte di un accordo che prevede il riscatto da parte del Paris Saint-Germain per 70 milioni che diventerebbero 85 nel caso in cui l’argentino andasse alla Juve. Il fatto che il cartellino del centravanti sia a bilancio con un valore di appena 1,8 milioni dà a Beppe Marotta la massima libertà di movimento perché, in ogni caso, l’addio del fu capitano porterà in dote una ricca plusvalenza per le casse di Suning. Il fatto che Maurito, pure nella prima stagione in Francia, abbia confermato i suoi numeri a livello realizzativo (20 gol in 31 partite giocate) rende il suo nome comunque spendibile anche nel caso in cui il club di Nasser Al-Khelaïfi non dovesse rispettare i patti presi un’estate fa. Certo è che Icardi non farà più parte dell’Inter: su questo Marotta è stato chiaro con Wanda Nara, fatto per nulla marginale se si considera che quando accettò (a forza) di andare a Parigi, Icardi era intimamente convinto di tornare ad Appiano dalla porta principale dopo l’anno di purgatorio dorato in Francia. Così non sarà. O meglio, se Icardi planerà su Milano, sarà soltanto di passaggio perché l’Inter, dopo il burrascoso epilogo dell’ultima stagione ha deciso di voltare pagina.
Il problema è piuttosto un altro: se - come tutto fa pensare - Lautaro Martinez dirà sì al Barcellona, l’Inter dovrà reperire dal mercato un sostituto all’altezza e Icardi può essere un jolly molto importante da sfruttare. Anche per questo Marotta resta in surplace: attualmente troppe sono le variabili da analizzare, in primis (ovviamente) capire se i campionati ripartiranno. La Ligue 1 ha detto stop e, anche per questo, il Psg punta a uno sconto ma né Draxler, tanto meno Paredes sembrano contropartite in grado di accendere le fantasie di Antonio Conte.
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