ROMA - Con lo scenario che si va profilando senza Friedkin (debito strutturale salito a quasi 300 milioni (278,5) con il fatturato che in questo esercizio finanziario si assesterà sui 150-160; bilancio che si profila al 30 giugno con un passivo a tre cifre; rincorsa alla Champions a dir poco in salita) è chiaro che dopo aver provato a diminuire i costi (taglio monte-ingaggi del 20%, tetto salariale per i nuovi arrivi di 3 milioni e sforbiciata anche alle commissioni di agenti e intermediari) la Roma dovrà operare anche in entrata.
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