Arthur, la Juve è pronta a chiudere: è la sua settimana

Il Barça prova ad accelerare fra panchine e giallo del video
Arthur, la Juve è pronta a chiudere: è la sua settimana© Marco Canoniero/sync

Mancano sette giorni al 30 giugno: una settimana per le ultime operazioni di mercato legate all’esercizio economico 2019-20, ore decisive per le plusvalenze utili ad arginare le perdite di una stagione devastata dal virus. E quindi sono i sette giorni decisivi per lo scambio Pjanic-Arthur che vede Juventus e Barcellona interessate sia sotto il profilo economico che sotto quello sportivo. Perché il senso dello scambio per i bianconeri sarebbe quello di ringiovanire la rosa, abbassare il monte ingaggi e scommettere su un centrocampista dal grande potenziale. Sul fronte catalano, invece, si tratterebbe di avere un giocatore di grande esperienza per il centrocampo come Pjanic e realizzare una plusvalenza di grandissima utilità per un bilancio in sofferenza. Ecco perché il club sta cercando di convincere Arthur, il più refrattario ad accettare la soluzione. FabioParatici, ieri sera in collegamento da Bologna, ha spiegato: «Abbiamo parlato frequentemente con il Barcellona. Tutte e due le squadre stanno giocando partite importanti, quindi per ora abbiamo rinviato. Non è una questione del 30 di giugno, ma di accordo fra le parti, di convinzione dei giocatori, diciamo che non ne faccio una questione di tempi».

E intanto la televisione del Barça ha stranamente pensato di pubblicare rapidamente il documentario realizzato negli ultimi mesi su Arthur: “Le origini” nel quale Arthur ha spiegato: « «I miei punti di riferimento sono sempre stati Xavi e Iniesta». Anche perché il 30 giugno si avvicina e l’operazione che dovrebbe portarlo allo Juventus Stadium - con Miralem Pjanic pronto a viaggiare in direzione opposta - è in dirittura d’arrivo. Le ultime settimane sono state decisive: da una parte le pressioni dirette e indirette del Barça e dall’altra la corte spietata del club campione d’Italia sembrano aver avuto l’effetto desiderato. E già, perché se da un lato è vero che l’ex centrocampista del Gremio di Porto Alegre non ha ancora pronunciato il tanto agognato “sì, lo voglio”, sembra essere passato un secolo da quando il suo entourage rispediva al mittente ogni tipo di speculazione: «Non si muove». La verità, tuttavia, è che Arthur, in quest’ultimo periodo, si è mosso poco soltanto dalla panchina del Barça. Quique Setién gli ha fatto capire di essere il suo quinto centrocampista, inserendolo nell’undici titolare soltanto in occasione della gara di campionato contro il Leganés fanalino di coda. Quando a scendere in campo è stato, infatti, l’undici tipo blaugrana, Arthur è sempre rimasto in panchina.

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