Patto Juve-Higuain: le Coppe e poi l'addio

Il club non asseconda la voglia dell'attaccante di restare a Torino, ma il Pipita darà tutto per scudetto e Champions
Gonzalo Higuaín - 30 presenze, 7 gol© Marco Canoniero

Se i lampi decisivi di una stagione non hanno mai fatto paura a Gonzalo Higuain, ecco, il momento è quello giusto. Perché domani sera, battendo il Sassuolo, la Juventus cucirebbe sulla propria pelle un altro frammento di scudetto e il Pipita non mancherà all’appuntamento. Così come è sempre stato presente negli attimi in cui la storia ti induce in tentazione, da quando con una doppietta stese il Boca Juniors in un indimenticabile Superclasico dell’ottobre 2006 alle reti tricolori di San Siro contro l’Inter, passando per il terzo dei quattro gol che hanno steso il Lecce il 26 giugno allo Stadium. Sì, anche dall’incrocio con i pugliesi passa la trama di una corsa al titolo che i bianconeri vedono avvicinarsi sempre più. Gonzalo a Reggio Emilia non marcherà visita. Il fatto che sia titolare o meno è un altro discorso, però anche se non lo fosse entrerebbe di sicuro nel secondo tempo.

Questa Juve ha ancora bisogno di lui. Il futuro, sia a breve sia a lunga scadenza, comincia dalla rincorsa al quinto trofeo da juventino (due scudetti e due edizioni della Coppa Italia dopo), quindi si snoderà attraverso la ricerca di un percorso eventualmente nuovo. Alla Continassa, infatti, non hanno cambiato idea sul conto di Higuain: massimo rispetto per le 64 reti realizzate in 144 partite complessive, ma la carta d’identità (è un classe ’87) e l’ingaggio non da poco - 7.5 milioni di euro netti più ricchi bonus - hanno un discreto peso sugli equilibri del bilancio societario. C’è un contratto su carta intestata Juventus che “canta”: scadenza 30 giugno 2021. E quella è una data che tutte le parti in ballo non raggiungeranno senza aver trovato prima un’intesa. Riassumendo: Gonzalo non avrebbe nulla in contrario a rimanere fino all’ultimo giorno utile. Posizione comprensibile dal suo punto di vista, ma il club ha voglia e sente l’esigenza di abbassare il monte stipendi nonché l’età media della rosa a disposizione di Maurizio Sarri. A proposito del tecnico: fosse per lui, Pipita non si muoverebbe da Torino; fosse per lui, litigherebbe ancora molto volentieri con il proprio pupillo, coccolandolo o sbattendolo «al muro».[...]

Nel frattempo tra Nicolas Higuain, fratello/agente del Pipita, e la Juve vige una sorta di patto non scritto: continuiamo così fino a fine stagione, provando a portare due Coppe a casa, e poi ci sarà tempo per un aggiornamento della situazione.

Leggi l'articolo completo sull'edizione odierna di Tuttosport

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...