Toro, svolta a sinistra: Rodriguez

Sorpresa nella corsa al terzino: adesso Vagnati si butta sullo svizzero, in uscita dal Milan dopo il prestito al Psv
Toro, svolta a sinistra: Rodriguez© www.imagephotoagency.it

Una svolta dopo l’altra. L’effetto Giampaolo si sta riverberando in modo sempre più chiaro, sul mercato. Lo si scriveva già alcuni giorni fa, a inizio settimana, ben prima che il tecnico rescindesse ufficialmente con il Milan. Il succo: una volta al Toro, Giampaolo cercherà di far inserire in rosa alcuni elementi già conosciuti, da lui già allenati, oltre ovviamente a rinforzi “nuovi” sotto ogni punto di vista. E si scriveva della mezzala Linetty (Sampdoria), del sogno Torreira (ex doriano, ora all’Arsenal), del trequartista sempre blucerchiato Gaston Ramirez. E pure di un’alternativa per la fascia sinistra: Nicola Murru, altra vecchia conoscenza genovese di Giampaolo. E cosa si scopre, ora?

Si scopre che (a parte la variabile Krunic, altro possibile obiettivo per rinforzare il pacchetto di mezzeali), nel Milan che fu di Giampaolo c’è un altro giocatore oggetto di trattative in crescendo, in specie negli ultimi giorni. Un esterno difensivo che è già passato davanti a Murru e che è ritenuto da Vagnati, ora, l’obiettivo ideale, primario, per consegnare a Giampaolo un titolare di fascia e chiudere il ciclo di Ansaldi (in scadenza: ed è molto difficile che il Torino gli rinnovi il contratto o che l’argentino accetti le proposte granata, oltremodo peggiorative quanto all’ingaggio).

La novità indossa il nome e il cognome di Ricardo Rodriguez, svizzero di origine cilena, 28 anni il prossimo 25 agosto, approdato a Milano nell’estate del 2017, post Wolfsburg (club con il quale vinse una Coppa di Germania e una Supercoppa nazionale, nel 2015). Rodriguez ha esperienza da vendere (anche per le numerosissime convocazioni in patria: ben 71 presenze e 8 gol con la Svizzera, della cui Nazionale fa naturalmente ancora parte; da ragazzo, con l’Under 17 elvetica si era già laureato campione del mondo, 11 anni fa). Piede sinistro dolce, buona cifra tecnica di evocazione sudamericana. A dirla tutta, meno brillante è invece il piede destro. Giampaolo gli aveva subito dato fiducia, a Milano: 4 partite da titolare nelle sue prime 4 gare in campionato da tecnico rossonero. Poi, nelle sue ultime 3 gare da allenatore del Diavolo, cominciò a preferirgli il neoacquisto Theo Hernandez, anche per via delle pressioni societarie e dell’oggettivo valore del francese.

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