“Messi-Inter: si può. Il fisco aiuta. Suning vuole portare il club in vetta”

Josep Maria Minguella, agente e intermediario catalano, spiega: “Il sistema fiscale italiano è ideale per i top player"
“Messi-Inter: si può. Il fisco aiuta. Suning vuole portare il club in vetta”© Marco Canoniero

BARCELLONA - Una delle tre firme impresse sul celebre tovagliolo sul quale venne siglato, il 14 dicembre del 2000, il primo accordo di Lionel Messi con il Barcellona è quella di Josep Maria Minguella, istrionico agente e intermediario catalano che, 20 anni prima della Pulga, aveva già portato al Camp Nou un certo Maradona.

L'ultima volta che ci siamo sentiti ci aveva assicurato che Messi non sarebbe andato da nessuno parte.
«Da allora c'è stata una notevole decadenza e sensazione di impotenza che si sono impadronite del gioco Barça. E Lio pensa di non essere in grado di poter porre rimedio da solo a tutti i problemi della squadra».

Sembra convinto di voler cambiare aria.
«Pare di sì, ma anche il Barça ha i suoi diritti, ossia un contratto che dice che se vuole andar via deve pagare 700 milioni».

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Triste, però, finire così...
«È strano. Nella vita le cose cambiano, le relazioni si rompono. Ma il giorno dopo il sole continua a sorgere».

Si è detto convinto che finirà all'Inter.
«L'Italia ha un sistema fiscale che favorisce i calciatori top. Era successo anche in Spagna con la Ley Beckham. E questo finisce per attrarre calciatori come Ronaldo e Lukaku che, fino a 5 anni fa, nessuno avrebbe mai pensato che potessero finire in Italia».

La presenza di Ronaldo sarebbe uno stimolo in più per scegliere l'Inter?
«Quello che è chiaro è che questo Barça gli va piccolo. Così com'è evidente che se la Serie A riuscisse a riunire Lio e Cristiano acquisirebbe una ripercussione mondiale superiore».

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BARCELLONA - Una delle tre firme impresse sul celebre tovagliolo sul quale venne siglato, il 14 dicembre del 2000, il primo accordo di Lionel Messi con il Barcellona è quella di Josep Maria Minguella, istrionico agente e intermediario catalano che, 20 anni prima della Pulga, aveva già portato al Camp Nou un certo Maradona.

L'ultima volta che ci siamo sentiti ci aveva assicurato che Messi non sarebbe andato da nessuno parte.
«Da allora c'è stata una notevole decadenza e sensazione di impotenza che si sono impadronite del gioco Barça. E Lio pensa di non essere in grado di poter porre rimedio da solo a tutti i problemi della squadra».

Sembra convinto di voler cambiare aria.
«Pare di sì, ma anche il Barça ha i suoi diritti, ossia un contratto che dice che se vuole andar via deve pagare 700 milioni».

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