© Getty ImagesMILANO - Era uno degli uomini che Ralf Rangnick aveva indicato per il suo progetto al Milan. E quindi, appena si è capito che invece Stefano Pioli sarebbe rimasto sulla panchina del club, Luka Jovic era uscito dai radar rossoneri, anche per via di alcuni comportamenti che non avevano comunque convinto appieno la dirigenza.
Jovic vice-Ibrahimovic?
Invece, il bomber serbo di appena 22 anni sta tornando prepotentemente di moda, anche alla luce dei ripetuti incontri che ci sono stati nei giorni scorsi tra il Milan e il Real Madrid e che hanno portato al trasferimento in Italia di Brahim Diaz, altro talentuoso giocatore delle merengues. In effetti, ora che l’affare Ibrahimovic è arrivato felicemente alla conclusione e lo svedese sarà al centro dell’attacco, non si può non fare i conti con i suoi (quasi) 39 e con l’ipotesi che un raffreddore oltre ai numerosi impegni in tre competizioni non gli consentano di giocare esattamente tutte le partite della prossima stagione. Ovviamente, chi viene deve essere consapevole di cosa lo aspetta: ovvero sapere che un “monumento” gli sta davanti, nelle gerarchie.
Jovic, in questa chiave, potrebbe essere il giocatore perfetto: in cerca di riscatto, dopo una stagione da dimenticare, ma sapendo di arrivare in una squadra dove i giovani, se validi, sanno essere valorizzati. Al tempo stesso, il Milan che dovrà prendere un centrale difensivo, prima o poi; che sta cercando di chiudere per Bakayoko, come vedremo più avanti, e che ha fatto un pensierino anche su Chiesa, dopo aver già speso una bella cifra per Tonali, non può permettersi esborsi importanti. Ecco perché ha chiesto Jovic in prestito secco al Real, che ci sta pensando, perché [...]
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