Braida esclusivo: “Suarez ha il dna Juve. Vale Weah e Shevchenko”

L’ex ds del grande Milan di Silvio Berlusconi, fino allo scorso autunno dirigente del Barcellona, svela curiosità e aneddoti sul bomber nel mirino dei bianconeri: “Ogni tanto dicevo: tu sei italiano e friulano come me…”
Braida esclusivo: “Suarez ha il dna Juve. Vale Weah e Shevchenko”© EPA

TORINO - «Suarez? Se fosse un quadro potrebbe essere l’Urlo di Munch». Parola di Ariedo Braida, tanto esperto e appassionato di calcio quanto di arte. «Ma quello di Munch è un grido di dolore, mentre quello di Luis è un invito alla battaglia. A vincere la partita, sempre». Braida, architetto del grande Milan di Berlusconi in tandem con il plenipotenziario Adriano Galliani, ha conosciuto da vicino – e di persona – l’uruguaiano nel mirino della Juventus durante i cinque anni trascorsi al Barcellona, di cui è stato dirigente fino allo scorso autunno.

Se ripensa a Suarez, quale aneddoto le viene in mente?
«Mi è capitato più volte di dirgli: “Tu sei italiano e friulano come me grazie a tua moglie”. Lui rideva, si faceva per scherzare».

In realtà adesso le origini della moglie Sofia potrebbero essere decisive per fargli ottenere il passaporto comunitario e raggiungere la Juventus, con cui ha già un accordo di massima.
«Non entro nell’argomento, sono cose personali. Comunque un po’ di italiano già lo parlava e nel caso farà presto a imparare la nostra lingua in fretta».

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Ma lei che ha lavorato al Camp Nou fino a meno di un anno fa, non è stupito che il Barcellona abbia indicato la porta a un bomber come Suarez?
«Non sono sorpreso perché il calcio è fatto di cicli. Vale per tutti, anche per i campioni come Suarez. Pensate a Cristiano Ronaldo, che ha lasciato il Real Madrid perché considerava conclusa la sua avventura al Bernabeu. O a Ibrahimovic, protagonista di tanti cambi di maglia».

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TORINO - «Suarez? Se fosse un quadro potrebbe essere l’Urlo di Munch». Parola di Ariedo Braida, tanto esperto e appassionato di calcio quanto di arte. «Ma quello di Munch è un grido di dolore, mentre quello di Luis è un invito alla battaglia. A vincere la partita, sempre». Braida, architetto del grande Milan di Berlusconi in tandem con il plenipotenziario Adriano Galliani, ha conosciuto da vicino – e di persona – l’uruguaiano nel mirino della Juventus durante i cinque anni trascorsi al Barcellona, di cui è stato dirigente fino allo scorso autunno.

Se ripensa a Suarez, quale aneddoto le viene in mente?
«Mi è capitato più volte di dirgli: “Tu sei italiano e friulano come me grazie a tua moglie”. Lui rideva, si faceva per scherzare».

In realtà adesso le origini della moglie Sofia potrebbero essere decisive per fargli ottenere il passaporto comunitario e raggiungere la Juventus, con cui ha già un accordo di massima.
«Non entro nell’argomento, sono cose personali. Comunque un po’ di italiano già lo parlava e nel caso farà presto a imparare la nostra lingua in fretta».

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