© CanonieroMILANO - Fatte le operazioni prioritarie in entrata e con i rinnovi dei contratti rimandati alla chiusura del mercato, la dirigenza del Milan si sta concentrando sulle cessioni da poter effettuare. Perché il principio dei vasi comunicanti rimane sempre valido: se ne esce uno, ne entra uno. Ma quelli che escono devono portare denari nelle casse milaniste ed è questa la fase più complicata. L’esempio più evidente è quello di Lucas Paquetà. Prelevato per 38 milioni dal Flamengo, oggi ha una valutazione che oscilla tra i 23 e i 25 milioni. Un decremento importante, visto che il ragazzo non ha saputo mantenere fede alle grandi aspettative che erano state riposte su di lui quando Leonardo convinse Elliott ha staccare l’assegno per prendere il suo pupillo dai rubronegros nell’ottobre del 2018 (facendo urtare un po’ l’Uefa). Il Lione è interessato a Paquetà, ma non ha ancora formulato un’offerta ufficiale per il ragazzo, nonostante Juninho Pernambucano, ds dei francesi, sia un estimatore del brasiliano.
Un altro profilo con il quale il Milan potrebbe fare cassa è quello di Rade Krunic. Il bosniaco piace al Torino, ma anche al Friburgo, che ha presentato un’offerta da 8 milioni per il suo cartellino. I rossoneri stanno valutando le tempistiche dell’operazione, perché perdere Krunic – a livello anche numerico – senza avere la certezza di prendere un altro centrocampista che possa sostituirlo, sta frenando la risposta di Maldini e Massara alla proposta dei tedeschi. Che se accettata, consentirebbe di produrre anche una plusvalenza da 1,6 milioni. Ed è questo il tipo di operazioni che la società intende fare. Investire su giocatori a un prezzo ragionevole e, se ci saranno delle richieste interessanti, provare a rivenderli per generare profitto e maggior freschezza nei conti del club. Tuttavia, se il Milan dovesse tirarla per le lunghe con il Friburgo poiché vorrebbe avere la certezza di fare l’Europa League, rischierebbe di perdere l’offerta dei tedeschi (che potrebbe aprire scenari diversi col Toro).