Fiorentina, Callejon ormai è un caso: può partire

Lo spagnolo nella rosa viola è un esubero, nonostante sia il secondo più pagato
Fiorentina, Callejon ormai è un caso: può partire© Roberto Bregani/Massimo Sestini

FIRENZE - E Callejon dove lo metto? Più che un tormentone un tormento per Cesare Prandelli, le continue esclusioni dell’ex napoletano stanno diventando un caso ingombrante. Perché non ci sono solo i Cutrone (non convocato oggi per il Bologna), i Saponara (destinato domani a trasferirsi in prestito allo Spezia), i Kouamé, i Lirola o i Duncan a invocare più spazio, pure Callejon sta vivendo un’esperienza a Firenze ben diversa da come immaginava quando, a ottobre, è arrivato a parametro zero. Eppure accade. E allora? A poche ore dalla riapertura del mercato non è da escludere nessuna ipotesi, compreso l’addio in anticipo rispetto al contratto fino al 2022.

Dopo aver chiuso l’avventura napoletana fra gol e trofei lo spagnolo era sbarcato a Firenze dopo l’addio di Chiesa e non per svernare: "Ma non mi piace essere l’erede di nessuno, io e lui siamo giocatori diversi - disse asciutto -. Vengo per fare il mio lavoro e dare il massimo". Allora alla Fiorentina c’era ancora Iachini col suo 3-5-2, lo stesso sistema di gioco cui si è convertito Prandelli: "Mai giocato così, se l’allenatore me lo chiede faccio il quinto, altrimenti la punta. Con il lavoro e l’allenamento le cose riusciranno bene e andranno meglio»; rispose Callejon. Peccato per lui non sia andata così, complici pure ritardi di condizione e la quarantena per positività al Covid. A fronte del secondo ingaggio più alto (4,5 milioni lordi annui) di tutta la squadra dopo quello di Ribery ha giocato appena 416’ e segnato un gol (al Padova in Coppa Italia), con l’attuale gestione è stato titolare solo due volte e sempre sostituito. 

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