Pagina 2 | Juve, Allegri a Torino scatena i tifosi

TORINO - In tempi di social, quando il passaparola condominiale si trasforma in tweet globale, basta una foto passata di smartphone in smartphone per creare (tanto) rumore. Come quella scattata ieri a Massimiliano Allegri, nella centralissima piazza Solferino. A Torino. In quella che è stata per cinque stagioni professionali la sua città e che potrebbe tornare a esserlo la prossima annata, dopo una separazione di due anni. Un allontanamento dalla Juventus che non è coinciso con quello da Torino. Qui Allegri ha lasciato affetto (il figlio Giorgio) e amici, per questo non ha mai voluto tagliare il cordone ombelicale con la città. Presenze continue favorite dalla terza casa torinese, arrivata dopo quella degli inizi nell’affascinante piazza Maria Teresa e dopo quella in via Lagrange. Centralissima anche questa, a pochi passi da quella piazza Solferino in cui il tecnico è stato avvistato (e fotografato) ieri in un dehors dove la vita sociale ha ricominciato a pulsare - nonostante temperature autunnali - una volta tornati zona gialla.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il legame profondo tra Allegri e la città di Torino

La presenza di Allegri in città è un segnale preciso per quelli che sognano di ritrovarlo sul ponte di comando juventino. Lui che era stato capace di vincere cinque scudetti consecutivi e di portare due volte la squadra nella finale di Champions League. La presenza di Allegri in città è invece un segnale quotidiano per chi sa quale sia il legame tra l’allenatore e Torino. Un legame profondo, andato a radicarsi sempre più nel corso degli anni, nonostante il costante richiamo di Livorno. Qui Allegri si è trovato subito a suo agio, ben inserito in un tessuto connettivo metropolitano ma dove, curiosamente, tutti sembrano conoscere tutti. Soprattutto in quella città a sé stante che è il centro cittadino, impossibile da attraversare senza incrociare almeno un volto noto. E quello di Allegri, conosciutissimo, è stato comunque circondato dalla discrezione così smaccatamente torinese.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

La sfera personale torinese non è mai venuta meno

Per questo il tecnico ha avuto a che fare con tifosi appassionati ma discreti, che lo fermavano per una foto e un autografo quando rientrava a casa in auto dopo il lavoro oppure lo attendevano all’uscita del ristorante del quartiere Crocetta, abituale punto di ritrovo una volta terminate le partite interne della Juventus. Qui, intorno a un grande tavolo del seminterrato, si ritrovavano gli amici di sempre e quelli incontrati strada facendo, per parlare di calcio (ma non solo) in libertà. La sfera personale torinese non è mai venuta meno. Ora Allegri pare sul punto di ritrovare anche quella professionale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Il legame profondo tra Allegri e la città di Torino

La presenza di Allegri in città è un segnale preciso per quelli che sognano di ritrovarlo sul ponte di comando juventino. Lui che era stato capace di vincere cinque scudetti consecutivi e di portare due volte la squadra nella finale di Champions League. La presenza di Allegri in città è invece un segnale quotidiano per chi sa quale sia il legame tra l’allenatore e Torino. Un legame profondo, andato a radicarsi sempre più nel corso degli anni, nonostante il costante richiamo di Livorno. Qui Allegri si è trovato subito a suo agio, ben inserito in un tessuto connettivo metropolitano ma dove, curiosamente, tutti sembrano conoscere tutti. Soprattutto in quella città a sé stante che è il centro cittadino, impossibile da attraversare senza incrociare almeno un volto noto. E quello di Allegri, conosciutissimo, è stato comunque circondato dalla discrezione così smaccatamente torinese.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...