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TORINO - Il «caso B» ora è una prospettiva concreta come la pioggia sotto un cielo gonfio di nuvole nere. Ma è bene non credere alla sincerità di Fabio Paratici quando il 25 aprile, nel prepartita di Fiorentina-Juventus, spiegava che «non pensiamo neanche al caso B». Ossia al mancato piazzamento tra le prime quattro che al momento è realtà. Un dirigente pensa e si prepara ad affrontare qualsiasi caso. Certo, allora il caso B non era certo lo scenario principale su cui Paratici lavorava. Da ieri lo è. O è almeno parallelo allo scenario che prevede la qualificazione alla Champions.
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