TORINO - Per una sera Andrea Pirlo ha provato a togliersi qualche anno di dosso e in occasione della Partita del Cuore s’è nuovamente travestito da Maestro di calcio. Sguardo altero, nessun bisogno di guardare il pallone incollato ai piedi, occhi puntati solamente sul destinatario del prossimo assist. I sorrisi rivolti a Pavel Nedved, sia in partita sia durante l’intervallo, l’incrocio con Massimiliano Allegri, con Andrea Agnelli, con John Elkann non svelano nulla se non quello che tutti sanno: se l’avventura alla guida della prima squadra della Juventus si concluderà dopo otto mesi abbondanti, vissuti perennemente in bilico tra una vittoria sudata e una sconfitta inattesa, tra un successo strameritato e un pareggio storico (non per lui, non per la Juve), la separazione avverrà senza traumi.