La Juve passa all’attacco: Morata, per cominciare

Alvaro scalpita dal ritiro con la Spagna: «Sono tranquillo, quando si deciderà il mio futuro lo sarò ancora di più»
La Juve passa all’attacco: Morata, per cominciare© Marco Canoniero

TORINO - Avrà la numero 7 all’Europeo e domani sera la sua Spagna se la vedrà con il Portogallo del numero 7 più famoso al mondo in una delle amichevoli più stuzzicanti prima del via alla manifestazione continentale. Chiamatele coincidenze o chissà cosa, per Alvaro Morata forse conterà poco, o forse molto (un altro 7 nella storia del fùtbol è stato Raul, per dire), probabilmente lo responsabilizzerà un po’ di più nel fare un percorso nella sua Nazionale che possa consentirgli di svoltare rispetto a una stagione con qualche ombra di troppo nonostante i 20 gol segnati in 44 partite giocate tra campionato e Coppe. Già, le Coppe: in Europa si stagliano le 6 reti firmate nell’arco di una Champions per altro interrottasi troppo presto, mentre le 11 in Serie A ne fanno comunque il secondo marcatore dietro le 29 di Cristiano Ronaldo. Però il giudizio complessivo sull’annata non cambia granché, né ribalta le convinzioni del ’92 di Madrid. Tra passato recente e futuro prossimo, Alvarito sembra avere le idee chiarissime.

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Morata è un punto fermo della Juve di Allegri

Le sue parole alla radio di Marca non vanno sottovalutate. Un quadro onesto della situazione da parte di Morata, una presa d’atto delle mancate certezze su quale maglia indosserà la prossima stagione, anche se non ci sono dubbi sulla volontà dei diretti interessati. E se l’Atletico Madrid, cui Alvaro è ancora legato da un contratto di durata biennale, non pare mordere il freno pur di riaverlo presto a disposizione, lo spagnolo vorrebbe rimanere alla Juventus e l’endorsement di Massimiliano Allegri è il tassello che mancava alla composizione del puzzle. Tanto che giusto oggi, per esser chiari, l’allenatore ribadirà a Federico Cherubini e alla sua squadra mercato che nella sua ottica l’attaccante già allenato tra il 2014 e il 2016 non si tocca. Dal ritiro delle Furie Rosse il señor Morata ha parlato in questi termini: «È stato un anno complicato, ora darò tutto per vincere con la Nazionale. Dove giocherò il prossimo anno? Non lo so, se ne occupa il mio agente, mi dirà lui, adesso io sono qui. Delle ultime 6-7 estati questa è la più tranquilla e io lo sarò ancor di più quando decideranno». Quanto scalpita Alvarito...

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TORINO - Avrà la numero 7 all’Europeo e domani sera la sua Spagna se la vedrà con il Portogallo del numero 7 più famoso al mondo in una delle amichevoli più stuzzicanti prima del via alla manifestazione continentale. Chiamatele coincidenze o chissà cosa, per Alvaro Morata forse conterà poco, o forse molto (un altro 7 nella storia del fùtbol è stato Raul, per dire), probabilmente lo responsabilizzerà un po’ di più nel fare un percorso nella sua Nazionale che possa consentirgli di svoltare rispetto a una stagione con qualche ombra di troppo nonostante i 20 gol segnati in 44 partite giocate tra campionato e Coppe. Già, le Coppe: in Europa si stagliano le 6 reti firmate nell’arco di una Champions per altro interrottasi troppo presto, mentre le 11 in Serie A ne fanno comunque il secondo marcatore dietro le 29 di Cristiano Ronaldo. Però il giudizio complessivo sull’annata non cambia granché, né ribalta le convinzioni del ’92 di Madrid. Tra passato recente e futuro prossimo, Alvarito sembra avere le idee chiarissime.

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