© Getty ImagesTORINO - Il centrocampo è stato il reparto in cui la Juventus ha quest’anno accusato fatiche inattese. Tra Arthur, Bentancur e Rabiot, è mancato chi dettasse i tempi e tenesse in mano le redini della squadra. Si sperava nel brasiliano, ma l’ex Barcellona - al netto dei problemi fisici - si è rivelato un palleggiatore abile nel breve, bravo a gestire il pallone senza però aiutare la squadra a trovare la profondità. Un compito in cui, per esempio, si è rivelato più abile Danilo, sia da terzino sia quando Andrea Pirlo lo ha spostato più avanti. Non a caso tra i primi nomi in entrata associati alla Juventus ci sono stati quelli di centrocampisti con caratteristiche di regia. Su tutti Manuel Locatelli, diventato leader del Sassuolo dopo essere stato scaricato con fretta e leggerezza eccessive dal Milan.
Il ritorno di Allegri ha modificato le dinamiche del mercato Juve
Il ritorno in panchina di Massimiliano Allegri, poi, ha ulteriormente modificato le dinamiche del mercato bianconero. La sua presenza ha fatto recedere da eventuali addii (Giorgio Chiellini) e rimescola la posizione di chi era incerto sul proprio destino (Paulo Dybala, Alvaro Morata e Federico Bernardeschi). Tutti fedelissimi di Max, tutti elementi che - con ragionevole certezza - ritroveremo al via della prossima stagione. In quest’ottica di allegrismo imperante, ecco che dalla Spagna si è fatto vivo Miralem Pjanic per quattro stagioni, compresa quella di Maurizio Sarri, metronomo del centrocampo juventino.
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