Juve, virus da -210 milioni: il CdA approva il progetto di bilancio con il rosso record

Ma l’aumento di capitale offre solidità. Gli effetti del Covid devastanti su ricavi da stadio e sul mercato, ma pesano anche certi ingaggi
Juve, virus da -210 milioni: il CdA approva il progetto di bilancio con il rosso record© ANSA

E’, in fondo, un altro record, ma alla Juventus non lo festeggiano: -209,9 milioni di passivo in bilancio non erano mai stati registrati. Ma, d’altra parte, anche una pandemia che chiude gli stadi per una stagione e mezza è un evento unico nella storia. Il virus pesa sull’esercizio 2020- 21 del club bianconero (e le notizie che arrivano dallo United, che si attesta su un -100, e da Barcellona, che dovrebbe essere intorno ai -400, dimostrano che la Juventus non è un caso isolato in Europa): gli effetti sono devastanti sui ricavi da stadio che sono stati completamente azzerati, perché se si fa eccezione per una partita (quella con la Samp), la Juventus non ha avuto ricavi dal cosiddetto matchday, che include non solo i soldi di biglietti e abbonamenti, ma anche quelli dello Juventus Museum e dei negozi, con conseguente impatto negativo sui ricavi da visitatori e da merchandising. Non solo: la crisi economica con la quale il virus ha “contagiato” il calcio italiano e, più in generale quello europeo (dai 6 agli 8 miliardi di euro di danni), ha congelato il mercato dei calciatori, con l’impossibilità di trarre dei ricavi dalla cessione di una o più pedine. In questo scenario, i costi sono rimasti sostanzialmente invariati, perché i contratti dei giocatori non sono stati oggetto di ritocchi verso il basso e questo ha contribuito allo sbilancio. Il risultato è, quindi, questo passivo, nel quale è stato conteggiata anche la minusvalenza di circa 15 milioni di euro derivante dalla cessione di Ronaldo allo United per una cifra inferiore ai 28 milioni per la quale era iscritto a bilancio.

Situazione pesante ma non preoccupante

Una situazione pesante, ma non preoccupante per il club in virtù dell’imminente aumento di capitale che porterà 400 milioni nelle casse prima della fine dell’anno. E proprio l’aumento di capitale invita alla riflessione su quello che sta succedendo alla Juventus: fra il passivo dello scorso anno (90 milioni) e quello di quest’anno (210), il totale è 300 milioni. Una somma che viene sostanzialmente azzerata dall’aumento di capitale, teso a cancellare in un colpo solo gli ultimi due anni economicamente funestati dal Covid. La Juventus, quindi, riporta le lancette al settembre 2019, quando era partito il piano industriale di sviluppo legato all’altro aumento di capitale (da 300 milioni) varato nel 2019. La Exor e i piccoli azionisti, dunque, rimettono in mano alla dirigenza la possibilità di ricominciare a quelle condizioni. Con 100 milioni in più rispetto alle perdite delle ultime due stagioni: perché? Innanzitutto perché non è detto che gli effetti nefasti del Covid siano finiti (per dire, domani si gioca Juventus-Milan, partita che in condizioni normali poteva portare nelle casse quasi 3 milioni di euro e che finirà per farne incassare la metà). E poi perché gli scenari futuri del calcio europeo sono piuttosto incerti, fra riforme della Champions e progetto di Super League. Già, la Super League. Viene menzionata nelle 15 pagine di comunicato che è seguito al Consiglio d’Amministrazione di ieri mattina.

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