Alvarez è un crack. Parola di Trezeguet

L’ex attaccante bianconero: «Chiedono 20 milioni? La Juve non si fa spaventare da una valutazione del genere». Sul talento del River pesano la concorrenza (Atletico e Fiorentina) e le prossime elezioni

TORINO - A 22 anni da compiere il 31 gennaio non è più una promessa, ma una certezza. Julian Alvarez in questo momento è il più forte argentino rimasto a giocare in patria, cresciuto e coccolato da Marcelo Gallardo nel River Plate. Il tecnico lo ha lanciato giovanissimo il 27 ottobre 2018: 27 minuti contro l’Aldovisi. Il 17 marzo 2019 il primo gol, all’Independiente, un minuto appena dopo essere sceso in campo. Da quel giorno non si è più fermato, arrivando a quota 31 reti, settimo miglior marcatore della gestione Gallardo. E conquistando anche la Nazionale. Oggi Alvarez è considerato il nome intorno a cui ruoteranno le prossime trattative più importanti di mercato: una versione sudamericana di un altro 2000 eccellente, quale è Erling Haaland. Come il norvegese, tutto ruota intorno alla clausola di rescissione contenuta in un contratto in scadenza il 31 dicembre 2022. Il River ha tentato di rinnovare o, in subordine, di aumentarla. L’entourage del giocatore ha risposto picche. Si resta, per ora, a 20 milioni, che passano a 25 se la cessione avviene negli ultimi giorni di mercato.

Le parole di Jorge Brito

Ieri ha parlato della vicenda Jorge Brito, vicepresidente del club, che al quotidiano argentino Olé ha sottolineato: «Il suo procuratore è tornato dall’Inghilterra, vogliamo parlargli per raggiungere un accordo e far sì che Alvarez rimanga. Parlo per conto del River. Julian è giovane, è cresciuto molto, il mondo parla di lui e nel 2022 c’è il Mondiale. Non pensiamo che sia ancora arrivato il momento dell’addio. Di questo parliamo con l’agente, non con lui: abbiamo un rapporto umano e affettivo con i giocatori, non li coinvolgiamo in queste questioni».

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