Pagina 2 | Juventus, Milinkovic-Zaniolo: grandi manovre

TORINO - Non una rivoluzione, un termine forte che non renderebbe nella maniera corretta l’idea che ha in testa la Juventus per progettare i prossimi anni. Bensì una evoluzione: la Juvevolution 2023, alla quale la dirigenza bianconera sta già lavorando. L’uomo mercato, il ds Cherubini, si è confrontato con i suoi più stretti collaboratori per una prima riunione operativa, preludio al summit che coinvolgerà anche Allegri nei primi giorni della prossima settimana per delineare strategie e mosse operative: l’urgenza è al presente, alla finestra di gennaio che deve portare in organico rinforzi sulle fasce, anticipando quella che sarà, appunto, l’evoluzione dell’estate. I cambiamenti non riguarderanno solo chi arriva, ma anche chi andrà via e chi alla fine resterà. Partendo dal fondo, la Juventus affonderà le proprie radici nei giovani che rappresenteranno la spina dorsale della squadra per molti anni: Chiesa, Vlahovic, Miretti, Fagioli, Locatelli, Kean, Bremer, ma anche Rovella che rientrerà dal prestito al Monza, daranno identità e senso di appartenenza al gruppo. Al loro fianco ci saranno le conferme di alcuni senatori: su tutti Danilo che, al netto del contratto da rinnovare, è una colonna bianconera e sempre più leader. Con lui resterà il capitano Bonucci e probabilmente anche Szczesny, che però ha mercato all’estero e guadagna tanto. Non per niente dalle parti della Continassa si guardano intorno per il futuro tra i pali: il nome forte è quello di Carnesecchi, portiere di proprietà Atalanta (in prestito alla Cremonese) e capitano dell’Under 21 azzurra. Sarà un punto fermo della Juve del 2023 Kostic, che tra i nuovi acquisti è quello ad avere mostrato la maggiore affidabilità finora, oltre a una indiscutibile professionalità. E lo sarà anche Pogba, il più atteso dai tifosi che finora lo hanno visto solo in borghese: è il giocatore che può davvero dare il cambio di passo alla squadra di Allegri, anche se i suoi tempi di recupero e l’impatto conseguente restano un punto di domanda. Per Milik è solo una questione formale: l’intenzione del club è di esercitare il riscatto dal Marsiglia, considerando per di più la cifra contenuta (7 milioni per un attaccante di esperienza internazionale): ma sarà un altro elemento prezioso per i prossimi anni.

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Quasi certamente saluteranno Alex Sandro e Cuadrado

Tanti andranno via, specialmente chi è a fine contratto. Quasi certamente, a meno di clamorose svolte, saluteranno Alex Sandro e Cuadrado: di qui la necessità di ristrutturare le fasce, di cui scriviamo diffusamente a pagina 3. Andrà via Di Maria mentre per quanto riguarda Rabiot è giusto mantenere il dubbio, almeno fino a quando non si scioglierà il nodo rinnovo: la Juventus non ha perso la speranza di prolungare e il giocatore non ha chiuso la porta, anche se il Mondiale potrà creare altre opportunità. E il club bianconero infatti guarda al grande obiettivo dell’estate per il centrocampo: Sergej Milinkovic-Savic. Lo insegue da tempo e ad agosto ci era andato davvero a un passo: i contatti con l’agente del giocatore serbo sono costanti, il canale aperto in estate può nuovamente sbloccarsi anche se si tratta di un’operazione complicata. In caso di mancato rinnovo, la strategia juventina è chiara: fare leva sulla necessità di Lotito di vendere per evitare la beffa a parametro zero nel 2024; in caso di rinnovo, la conditio sine qua non - in latino tanto caro al patron biancoceleste - dell’entourage di Milinkovic è una clausola rescissoria che non superi i 50 milioni, la cifra che è accettabile nelle idee bianconere. L’intesa tra Kezman, il manager del serbo, e la dirigenza della Juventus è quasi una formalità: quadriennale al massimo salariale possibile (5 milioni più bonus per sfiorare i 7 netti a stagione). Ora Sergej pensa al Mondiale, in attesa di altri mesi decisivi per il suo futuro.

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Zaniolo, obiettivo Juve: la situazione aggiornata

Chi avrebbe tanto voluto essere al Mondiale è Zaniolo, ma è costretto a guardarli dalla tv come tutti gli italiani. Nicolò non è mai davvero uscito dai radar bianconeri e resta l’obiettivo numero uno, se ci saranno le condizioni, per il dopo Di Maria: è un pallino di Paratici, che non perde occasione di parlarne con il collega Tiago Pinto, ma tutto dipenderà dagli sviluppi della trattativa per il rinnovo di contratto con la Roma. Al momento la situazione sembra congelata: il club giallorosso ci lavora da tempo, ma l’appuntamento è slittato a gennaio, con la Juve alla finestra. Insomma, la rincorsa all’azzurro non è ancora finita e anche Allegri aspetta. Ma la vera domanda è: nella Juventus del futuro, quella del 2023- 24, ci sarà il tecnico livornese? Le sei vittorie consecutive in campionato hanno rimesso la Juventus in carreggiata, ma certo non cancellano l’eliminazione dalla Champions, pesante sotto ogni punto di vista. Allegri ha dalla sua la forza del contratto, però conteranno i risultati: entrare nelle prime quattro posizioni è necessario, conquistare l’Europa League sarebbe un motivo in più per andare avanti insieme.

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Quasi certamente saluteranno Alex Sandro e Cuadrado

Tanti andranno via, specialmente chi è a fine contratto. Quasi certamente, a meno di clamorose svolte, saluteranno Alex Sandro e Cuadrado: di qui la necessità di ristrutturare le fasce, di cui scriviamo diffusamente a pagina 3. Andrà via Di Maria mentre per quanto riguarda Rabiot è giusto mantenere il dubbio, almeno fino a quando non si scioglierà il nodo rinnovo: la Juventus non ha perso la speranza di prolungare e il giocatore non ha chiuso la porta, anche se il Mondiale potrà creare altre opportunità. E il club bianconero infatti guarda al grande obiettivo dell’estate per il centrocampo: Sergej Milinkovic-Savic. Lo insegue da tempo e ad agosto ci era andato davvero a un passo: i contatti con l’agente del giocatore serbo sono costanti, il canale aperto in estate può nuovamente sbloccarsi anche se si tratta di un’operazione complicata. In caso di mancato rinnovo, la strategia juventina è chiara: fare leva sulla necessità di Lotito di vendere per evitare la beffa a parametro zero nel 2024; in caso di rinnovo, la conditio sine qua non - in latino tanto caro al patron biancoceleste - dell’entourage di Milinkovic è una clausola rescissoria che non superi i 50 milioni, la cifra che è accettabile nelle idee bianconere. L’intesa tra Kezman, il manager del serbo, e la dirigenza della Juventus è quasi una formalità: quadriennale al massimo salariale possibile (5 milioni più bonus per sfiorare i 7 netti a stagione). Ora Sergej pensa al Mondiale, in attesa di altri mesi decisivi per il suo futuro.

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