Torino, tre club su Sanabria. Per ora non si muove, anche con Shomurodov

Il Verona non preoccupava, ma adesso anche Lazio e Fiorentina vorrebbero il paraguaiano: ecco perché Vagnati ha alzato il muro
Torino, tre club su Sanabria. Per ora non si muove, anche con Shomurodov© www.imagephotoagency.it

TORINO - A novembre, quando il Torino aveva iniziato ad accelerare nelle trattative con gli agenti di Nzola per preparare un assalto all’angolano nell’attuale finestra di mercato, la figurina di Sanabria aveva preso a danzare sul tavolino manco ci fosse in ballo una seduta spiritica. E i motivi erano essenzialmente due. Il primo di natura sportiva: se fosse stato possibile ingaggiare l’attaccante dello Spezia (i liguri a dicembre hanno poi alzato le barricate con estrema decisione), Juric si sarebbe ritrovato in rosa un centravanti con tutte le stimmate, fisico e fiuto sotto porta, tecnica e brillantezza atletica. Il bomber ligure avrebbe colmato una falla chiara: l’assenza di una prima punta potente e prolifica. Il secondo motivo era invece di natura economica. Nzola sarebbe dovuto arrivare, nei piani del Torino, a un prezzo modico, ma non certo irrisorio: una cifra leggermente inferiore ai 5 milioni, in considerazione della (presunta) scadenza di contratto a giugno. Proprio la spesa comunque significativa, unita alla prospettiva di inserire in squadra un attaccante sulla carta affidabile nel rapporto presenze/gol, lasciavano aperta la possibilità di varare un taglio. Non Pellegri, 21 anni, acquistato in estate per 5 milioni, pallino acclarato di Juric, ma Sanabria.

Il 26enne paraguaiano, reduce dai 6 gol dello scorso campionato, avrebbe rischiato di finire abbastanza stabilmente in panca, a quel punto. Scivolando nelle gerarchie anche in considerazione delle difficoltà persino maggiori incontrate in questa stagione. Prima del gol a Salerno di domenica, Sanabria era fermo a 2 reti in 10 presenze. Gli attaccanti attraversano sempre periodi particolarmente prolifici e altri che possono parere fin stregati. Con Nzola in rosa insieme a Pellegri e a fronte di un investimento importante per l’angolano, la cessione di Sanabria avrebbe dunque potuto avere un suo perché innanzi tutto a bilancio, secondo i dettami cairoti. Ma poi il mondo si ribaltò, allorché i vertici del Torino furono informati a sorpresa dai nuovi agenti di Nzola, altrettanto stupiti, della presenza di una “vecchio” diritto unilaterale a favore dello Spezia per il prolungamento del contratto. E successivamente si chiuse anche la pista a Bari per Cheddira (altri 5 milioni da investire come minimo, per il capocannoniere della B). Così, da quel momento, è decollata l’opzione Shomurodov, in uscita dalla Roma: attaccante dalle caratteristiche differenti rispetto all’angolano e al marocchino, che stanno vivendo la loro miglior stagione in carriera.

Il Torino vuole ingaggiare l’uzbeko in prestito oneroso (un milione) con diritto. Se la Roma alla fine rinuncerà all’obbligo di acquisto, i bilanci granata non saranno caricati dal peso di una spesa incisiva. Inoltre Shomurodov proviene da mesi vissuti più in panchina che in campo (appena 151 minuti giocati tra campionato e Coppe, con un solo gol segnato): sarebbe in ogni caso da rilanciare sul prato e psicologicamente, con la necessità più che probabile per l’uzbeko di affrontare un periodo di apprendistato per entrare nei meccanismi del gioco di Juric. In questa prospettiva per il Torino sarebbe un rischio doppio cedere il paraguaiano, anche a fronte dei ripetuti problemi fisici che frenano Pellegri, di nuovo ai box. Juric è stato chiaro: «Non è sul mercato, è troppo utile come riferimento offensivo». Difatti Vagnati ha alzato il muro in questi giorni davanti ai sondaggi di Lazio e Fiorentina, dopo quelli di fine dicembre del Verona. A oggi, la musica è questa.

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