Torino, con Ilic si ridurrebbero i timori di fuga di Juric. A quel punto il rinnovo…

Il centrocampista del Verona è stato chiesto da Ivan: prima scelta. Accontentarlo sarebbe una mossa strategica anche per dare nuovi stimoli all’allenatore
Torino, con Ilic si ridurrebbero i timori di fuga di Juric. A quel punto il rinnovo…© www.imagephotoagency.it

TORINO - Preso dal Verona il 9 settembre 2020 in prestito oneroso con diritto di riscatto (era del Manchester City), Ivan Ilic esordì già alla prima giornata di campionato, il 19 settembre contro la Roma: giocò i 12 minuti finali. La settimana dopo, con l’Udinese, rimase in panca. Ma già il 4 ottobre, contro il Parma, fu schierato da Ivan Juric titolare. Di lì in poi la sua avventura in gialloblù iniziò a decollare. A ottobre, il 28, segnò la sua prima rete, in Coppa Italia contro il Venezia. Alla fine della stagione Ilic mise assieme 29 presenze in campionato (di cui ben 19 da titolare) con 2 reti. Il ragazzo aveva solo 19 anni quandò sbarcò in Italia. Juric non conosceva Ilic, non lo aveva mai visto giocare: gli fu consegnato dal ds Tony D’Amico (oggi a Bergamo), a sua volta ottimamente consigliato da un talent-scout della società veneta.

Dopo la prima partita da titolare contro il Parma, Juric dichiarò: «È ancora un bambino, ma sicuramente è un giocatore ricco di talento e un ragazzo intelligente. Ha tanti margini di miglioramento, soprattutto fisici. Arriva dalla seconda divisione olandese, ma ha già disputato una partita importante». Una pagella più che positiva, da 8+. E dire che il Verona aveva anche perso quel giorno. Nella stagione precedente Ilic aveva giocato in prestito nel Nac Breda, Serie B olandese. All’inizio Juric era molto scettico. Ma dopo 3 o 4 allenamenti aveva già cominciato a cambiare idea.

Oggi, due anni e mezzo dopo, attorno a Ilic si sta consumando una partita più che importante per il Torino sotto l’aspetto economico, con allegati anche i tempi supplementari. La partita è quella col Verona, sic et simpliciter. Obiettivo: trovare tutti gli accordi necessari per il trasferimento del centrocampista. I supplementari, invece, appartengono a un’altra categoria di pensiero, concettuale. E coinvolgono la complessa partita (stavolta a scacchi) della permanenza di Juric a Torino anche nella prossima stagione, nel pieno rispetto di un contratto che, oggi come oggi, scadrà nel 2024. Per ora il tecnico ha preso tempo davanti alla offerta di prolungamento di Cairo e Vagnati, in qualche modo timorosi che Ivan possa chiedere (come già a Verona) una rescissione anticipata dopo il secondo anno, in caso di un nuovo crollo del desiderio sotto i colpi del cairismo. Juric ha chiesto garanzie, coltiva ambizioni, vorrebbe veder materializzarsi un salto di qualità sia sul mercato sia nella progettualità a medio-lungo termine.

Se effettivamente Cairo gli consegnerà il suo pupillo, che Juric cominciò a chiedere al presidente e a Vagnati fin dal suo arrivo a Torino un anno e mezzo fa, compirà una mossa doppiamente importante e lungimirante: sia in senso stretto per i destini sportivi della squadra, sia in una prospettiva più larga sulla strada da lastricare per dare all’allenatore nuove motivazioni e fiducia, in un clima meglio condiviso. Quantomeno per allontanare il rischio di un addio a fine stagione. E poi si riparlerà più concretamente anche di rinnovo, da febbraio in avanti. Dare l’assalto a Ilic e Hien ed essere pronti a investire quasi 20 milioni per acquistarli entrambi (con la spesa più grande ovviamente destinata all’ingaggio del centrocampista) è un’operazione strategica che Cairo e Vagnati stanno portando avanti nel pieno rispetto delle indicazioni di Juric. Per la mediana, il serbo era ed è la prima scelta indicata dal tecnico. E presidente e dt appunto la prima scelta stanno cercando di consegnargli.

A monte, nelle scorse settimane, si erano sviluppati discorsi chiari col tecnico: negli argomenti in discussione si partiva dal un (agognato) gran colpo nel mercato di gennaio per approdare a un’ulteriore crescita nella prossima stagione. Se davvero Ilic diventerà del Toro, potremo dire che il rinnovo contrattuale dal tecnico sarà più vicino, o quantomeno meno lontano. E la sua permanenza anche nella prossima stagione (con o senza rinnovo) sarà un po’ meno condizionata da timori, rischi, insoddisfazioni. Fino alla prossima discussione, ovviamente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...