Torino, se Milinkovic-Savic non firma rivoluzione granata in porta. In pole di nuovo Cragno

Difficoltà nel prolungamento di contratto (scadenza 2024) di Vanja. E adesso Vagnati si sta guardando attorno
Torino, se Milinkovic-Savic non firma rivoluzione granata in porta. In pole di nuovo Cragno© www.imagephotoagency.it

TORINO - La trattativa per il prolungamento del contratto di Vanja Milinkovic-Savic, il cui rapporto con il club granata scade nel giugno del 2024, è in fase di inaspettato stallo. Davide Vagnati pensava e sperava che l’entourage del giocatore capisse quanta riconoscenza il serbo debba avere verso il club che lo ha sempre difeso e valorizzato nonostante le perplessità di molti. Del resto, prima di diventare titolare in granata è sempre stato ai margini di altri club: Ascoli, Spal e Standard Liegi. Squadre tutt’altro che ambiziose e che dopo poco tempo hanno praticamente bocciato il portiere serbo. Che con il Toro, sia pure tra papere e incertezze, con in mezzo alcune prestazioni convincenti, è ripartito verso risultati accettabili.

Ecco, questo è il punto. Il Toro è intenzionato a proseguire il discorso con lui, ma a certe condizioni. Su disposizioni di Urbano Cairo gli ingaggi dovranno essere contenuti e a Vanja non può essere corrisposta la cifra richiesta dai suoi agenti. Naturalmente le trattative proseguiranno nelle prossime settimane, però intanto il club granata si sta guardando attorno: piace (e non poco) Alessio Cragno, 28 anni, riserva del Monza, fino alla passata stagione uno dei migliori portieri della Serie A. Oltretutto, con il club brianzolo il Toro ha in ballo la situazione Izzo, dato in prestito, scadenza 2024, che con la squadra di Palladino non solo ha ritrovato il posto da titolare ma sta anche disputando un buon campionato. Ci sarebbero, dunque, i presupposti per arrivare a un accordo. D’altra parte, il Monza ha ufficialmente dichiarato che in questa sessione di mercato non ha intenzione di lasciar partire l’ex cagliaritano anche se in campionato non ha disputato neppure un minuto: solo due presenze in Coppa Italia. E pensare che il giocatore faceva parte del giro della Nazionale di Roberto Mancini: il 1º settembre 2018, infatti, ha ricevuto la sua prima convocazione in azzurro dal ct, che lo inserito tra i convocati per le due sfide inaugurali della Nations League 2018-19. Il debutto è arriato il 7 ottobre 2020, a 26 anni, quando ha sostituito Salvatore Sirigu nel secondo tempo della partita amichevole vinta 6-0 contro la Moldavia a Firenze. Dopo aver giocato da titolare l’amichevole del 28 maggio 2021 finita 7-0 contro San Marino, è stato poi escluso dalla lista dei convocati per l’Europeo. E adesso, a Monza, solo tanta panchina. Michele Di Gregorio, l’artefice della promozione, non si tocca ed è sempre uno dei migliori.

Nessuna novità, invece, sul conto di Etrit Berisha, 33 anni, nazionale albanese, che quest’anno nelle partite ufficiali non ha disputato neppure una partita: non ha collezionato neppure un minuto in Coppa Italia contro Cittadella e Palermo, figuriamoci col Milan. Lui vorrebbe lasciare il Toro per andare in un club che lo faccia giocare, ma resterà comunque fino al termine della stagione, dopodiché (anche se ha il contratto fino al giugno del 2024) sarà lasciato libero di cercarsi una squadra. Questa la proposta che gli farà il Torino e che lui probabilmente accetterà. I granata hanno fatto un sondaggio per individuare un suo sostituto senza tuttavia trovare soluzioni convincenti. Da qui la proposta fatta a Berisha.

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