Buongiorno, la Juve in agguato: derby Milan-Inter e intrigo di mercato

Il difensore del Torino fa gola alle big di Serie A: le mosse di Giuntoli e cosa potrebbe succedere

TORINO - Buongiorno, il Diavolo torna a metterci lo zampino. È un nuovo passaggio chiave quello che sta andando in onda da qualche giorno a Milano. Giacché l’agente del difensore granata sta incrociando ripetutamente i vertici del club rossonero e uno degli argomenti caldi è anche il destino del difensore del Torino. Il Milan, dunque, riparte nell’assalto. Si ricorderà: Moncada e compagnia operante al suo fianco avevano già provato ad aprire una breccia a dicembre e poi di nuovo a gennaio, tentando strategicamente il colpo proprio perché il mercato invernale vedeva l’Inter e pure la Juventus abbastanza bloccati per ragioni non solo economiche. Ma Cairo e lo stesso Buongiorno non si sedettero al tavolo: impossibile separarsi, a metà stagione.

Buongiorno e il 'no' alla Juve

Adesso il quadro è di nuovo cambiato. Potenzialmente, una griglia di partenza indicherebbe in Italia, oggi come oggi, l’Inter di nuovo in testa, seguita per l’appunto dal Milan e in terza battuta, decisamente più lontano e in ritardo, il Napoli. Ma ci sono tanti... ma di cui tener conto. E la Juventus, intanto? Proseguono le chiacchierate (sin dall’inizio dell’autunno!) tra Giuntoli e l’agente di Buongiorno, nelle pieghe di incontri dettati pure da altre motivazioni e urgenze. Tuttavia Alessandro (nato tifoso granata in una famiglia granata, approdato nel Torino a 7 anni, cresciuto nel vivaio e infine decollato in prima squadra sino a diventare, oggi, un simbolo della squadra molto amato dai tifosi), tuttavia Alessandro, si diceva, ha ribadito al suo agente la propria oggettiva impossibilità a valutare la pista bianconera. Come a dire: alla Juve proprio no, per me sarebbe impossibile... E Giuntoli? Il football director del club bianconero è uomo di mondo e resta in agguato.

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Le parole di Cairo

Lo scorso 4 maggio, al Robaldo, Cairo dichiarava: «Un anno fa lo abbiamo tenuto, Alessandro era contento e io ero più contento di lui. Se Buongiorno rimarrà, sarò felicissimo». Poche ore dopo a Superga, non appena terminate le cerimonie in memoria del Grande Torino, lo stesso Buongiorno rispondeva così a un tifoso orante e interrogante: «Penso di non andare da nessuna parte». Una mezza verità tra diplomazia e prudenza. Non una promessa usa e getta, forzata, infida. Buongiorno non vuole fuggire a tutti i costi dal Torino. Resterebbe anche volentieri, nel caso. Ma che dentro di sé senta la voglia, l’ambizione, l’orgoglio, quasi la necessità di cimentarsi in un top-club impegnato in Champions e per definizione in lotta per lo scudetto, beh: lo si era già scritto più di un mese fa.

La proposta dell'Inter

E l’Inter, sotto questo aspetto, si sente in prima fila al comando già da tempo: i campioni d’Italia hanno fatto breccia nelle speranze di Buongiorno e se Marotta trovasse un accordo con Cairo il gioco sarebbe fatto. Ma il presidente granata valuta il suo gioiello sui 45 milioni. Un modo per blindarlo, oppure per incassare di nuovo una cifra monstre, dopo il botto fatto a suo tempo con la cessione di Bremer. Per l’Inter è questo l’unico vero ostacolo. Ma è anche enorme, tenuto conto che i ferrei paletti del fairplay finanziario imporrebbero a Marotta di procedere nuovamente con un’operazione stile Frattesi-Sassuolo 2023 (prestito oneroso con obbligo di riscatto un anno dopo, quindi con il grosso dei versamenti postdatati): una soluzione che non creerebbe problemi ad Alessandro, ma resterebbe sgradita a Cairo.

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Il nuovo inserimento del Milan

Ed è proprio qui che ora torna a inserirsi il Milan, di conseguenza. Moncada con l’agente di Buongiorno ha molti argomenti da affrontare quanto ai numerosi giocatori di proprietà rossonera assistiti dal procuratore, tra prolungamenti da definire e destini da individuare (Sportiello, Camarda, Caldara, Simic, Daniel Maldini, Colombo, Chaka Traoré, Nasti e Comotto e Ossola dell’Under 17). Anche Alessandro è un tema sul tavolo, in questa fase. E il Diavolo non ha le mani legate come l’Inter, quanto al cash, se non i consueti equilibri di bilancio: peraltro, non un dettaglio nemmeno questo. In estate, il Milan investirà la stragrande maggioranza del budget su un nuovo attaccante e dovrà mettere in conto di spendere non meno di 60 milioni, se vorrà raggiungere i principali obiettivi inseguiti (Zirkzee, Sesko, Gimenez…). Sul mercato dovrà poi prendere in primis un mediano e un centrale difensivo. I profili sul taccuino sono diversi e le loro valutazioni si aggirano sui 15, 20 milioni. Per arrivare a Buongiorno sarebbe necessaria la contemporanea uscita di un difensore, così da aumentare il budget. I possibili sacrificabili? Quelli già seguiti da diverse squadre, ovvero Tomori, che potrebbe tornare in Inghilterra per 25, 30 milioni, e Thiaw (15, 20), nel mirino di alcuni club tedeschi.

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TORINO - Buongiorno, il Diavolo torna a metterci lo zampino. È un nuovo passaggio chiave quello che sta andando in onda da qualche giorno a Milano. Giacché l’agente del difensore granata sta incrociando ripetutamente i vertici del club rossonero e uno degli argomenti caldi è anche il destino del difensore del Torino. Il Milan, dunque, riparte nell’assalto. Si ricorderà: Moncada e compagnia operante al suo fianco avevano già provato ad aprire una breccia a dicembre e poi di nuovo a gennaio, tentando strategicamente il colpo proprio perché il mercato invernale vedeva l’Inter e pure la Juventus abbastanza bloccati per ragioni non solo economiche. Ma Cairo e lo stesso Buongiorno non si sedettero al tavolo: impossibile separarsi, a metà stagione.

Buongiorno e il 'no' alla Juve

Adesso il quadro è di nuovo cambiato. Potenzialmente, una griglia di partenza indicherebbe in Italia, oggi come oggi, l’Inter di nuovo in testa, seguita per l’appunto dal Milan e in terza battuta, decisamente più lontano e in ritardo, il Napoli. Ma ci sono tanti... ma di cui tener conto. E la Juventus, intanto? Proseguono le chiacchierate (sin dall’inizio dell’autunno!) tra Giuntoli e l’agente di Buongiorno, nelle pieghe di incontri dettati pure da altre motivazioni e urgenze. Tuttavia Alessandro (nato tifoso granata in una famiglia granata, approdato nel Torino a 7 anni, cresciuto nel vivaio e infine decollato in prima squadra sino a diventare, oggi, un simbolo della squadra molto amato dai tifosi), tuttavia Alessandro, si diceva, ha ribadito al suo agente la propria oggettiva impossibilità a valutare la pista bianconera. Come a dire: alla Juve proprio no, per me sarebbe impossibile... E Giuntoli? Il football director del club bianconero è uomo di mondo e resta in agguato.

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