Cabrini: "Koopmeiners? Juve, senza i campioni non si vince. Cambiaso..."

L'opinione della leggenda bianconera e azzurra: "Motta porterà idee nuove, però..."

La sua classe resta intramontabile. Eleganza e talento anche con una racchetta da padel in mano per Antonio Cabrini. Sessantasei anni e non sentirli. Almeno a vederlo sprintare sul campo da padel del Pala Village di Grugliasco per il torneo “Football Moments” organizzato da Pietro Deideri (GS Events). L’ex terzino sinistro della Juventus (440 presenze e 51 gol con la Vecchia Signora) ha le idee chiare sulle mosse che dovranno fare i bianconeri per tornare ai massimi livelli. Sta per prendere vita un nuovo ciclo juventino con Thiago Motta in panchina. Le piace l’italo-brasiliano come nuovo tecnico? "Sicuramente ha fatto molto bene a Bologna. Porterà idee nuove e un percorso diverso rispetto al passato, però gli allenatori diventano bravi quando hanno calciatori bravi…".

Tradotto: servono rinforzi per duellare con l’Inter per lo Scudetto…

"Senza i campioni non si vince. Bisogna avere a disposizione elementi importanti per ottenere grandi risultati. Le idee di Thiago sono sicuramente brillanti e molto interessanti: ora tocca alla società. Il club deve supportarlo, prendendo giocatori adatti al suo calcio".

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A centrocampo il dt Giuntoli è in pressing per Koopmeiners…

"Sarebbe un bell’acquisto per alzare il livello a centrocampo. A Bergamo ha fatto benissimo e permetterebbe di avvicinarsi all’Inter, che resta la favorita visto che alla squadra vincitrice dello scudetto ha aggiunto ottimi elementi come Taremi, Zielinski e Martinez".

A un grande terzino con lei non possiamo non chiedere un parere su Andrea Cambiaso, la rivelazione dell’ultima stagione juventina.

"Sta crescendo bene. Alla Juve ha trovato l’ambiente giusto e un gruppo di giocatori che l’ha supportato nel percorso di crescita. Ha le caratteristiche per diventare un giocatore importante. Brava la società a credere in lui in tempi non sospetti, dandogli fiducia".

L’abbiamo vista scatenata sui campi da padel, giocando alla pari contro avversari di 20-30 anni in meno. Cos’ha di speciale questa disciplina?

"Abbiamo abbandonato le partite di calcetto troppo usuranti fisicamente per abbracciare questo sport, che ha preso piede tra il 99% degli ex calciatori. Mi piace perché permette di restare in forma, ritrovando vecchi amici coi quali sfidarsi all’ultimo punto con la stessa adrenalina di quando ci affrontavamo sul rettangolo verde".

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