Alcuni sono seguiti da tempo, sono stati anche oggetto di sondaggi, però poi il Torino li ha lasciati in sonno, pur senza dimenticarli mai: tu chiamale, se vuoi, alternative. Altri sono obiettivi chiari, manifesti, chiacchierati, inseguiti, trattati. Altri ancora sono stati proposti nuovamente di recente e hanno destato un crescente interesse, per la serie «fammi capire di più, chiariscimi meglio quanto costa esattamente»: i dirigenti le ripetono mille volte, frasi così. E agenti e intermediari ci sguazzano, soprattutto quando sentono il profumo del cash. Dicevano i latini che il denaro non ha odore. Invece per gli operatori di mercato profuma proprio, quando annusano una società come il Torino, di questi giorni.
Buongiorno al Napoli
Per carità, il Bologna tra Zirkzee e Calafiori ballerà sui 100 milioni di ricavato dalle loro cessioni, ma Cairo comunque non risulterà troppo da meno, considerando che Saputo e Sartori sono volati in Champions, mentre lui è rimasto al palo del nono posto con vista su un’Europa sognata anche per grazia divina, alla fine evaporata beffardamente per interposta persona, Commisso: la sconfitta della Fiorentina in finale di Conference. Se i viola avessero vinto, oggi il Torino sarebbe al loro posto, oltreconfine. Buongiorno ha scelto Conte e quindi il Napoli, anche in questo week-end il suo agente ha trattato con il ds azzurro Manna quanto a diritti di immagine e premi, e così oggi potrà prendere il via il conto alla rovescia per la formalizzazione del contratto. E poi si attenderà l’annuncio ufficiale di De Laurentiis, naturalmente in pompa magna: Buongiorno a Napoli è già diventato un eroe, sia perché ha detto no alla Juve (da granata qual è, non certo di latta), sia perché ha scelto Conte e poi ha mantenuto la parola data. Per il Torino, 35 milioni più 5 di bonus, di cui 4 facili. Ma Cairo non li investirà tutti nel mercato, già si sa. Intende metterne da parte, nel bilancio del Torino, almeno una quota a copertura dell’ultimo rosso, 10 milioni di perdite: fino a prova contraria, risulta questo (se ci sbagliamo, avvisateci). Però, stando così le cose, la gente del Toro non solo non capirebbe, ma si arrabbierebbe ancor di più. Uno: sempre e solo la linea di galleggiamento intorno al 10° posto.
Torino squadra di passaggio
Due: il Torino resta sempre una squadra di passaggio, quelli forti prima o poi regolarmente se ne vanno. Buongiorno era un simbolo vivente dell’orgoglio e dell’identità granata in campo e nei cuori di tutti. Non è come l’agognata (dal Torino) cessione di Ilic allo Zenit, ora che il serbo si è convinto (da capire quando verrà ufficialmente definita, ma alla fine sarà un’operazione da 25 milioni). Vagnati ci sta facendo il callo, a telefonate così: «Ciao, Davide. Ora che stai per incassare 40 milioni da Buongiorno, volevo dirti che in Francia avrei un difensore che farebbe proprio al caso tuo e manco a dirlo da ieri lo gestisco io». E vai con le proposte: giocatori che hanno voglia di cambiare aria o che sono vicini alla scadenza del contratto o che semplicemente sono acquistabili, davanti alla proverbiale offerta giusta. Scarti o talenti, c’è sempre un po’ di tutto nei taccuini di procuratori e intermediari. Pochi giorni fa, parlando pubblicamente di nuovi titolari da ingaggiare, Vagnati lanciava forte e chiaro un elenco a uso e consumo di qualunque agente: «Cerchiamo due difensori centrali», di cui uno di piede mancino. «Poi un terzino sinistro»: di spinta. «E un’ala», sempre per la corsia mancina.
Gli obiettivi del Torino
Nei 12 nomi che elenchiamo e che sono trattati dal Torino o come minimo sono oggetto di sondaggi, di scarti proprio non ce ne sono, anzi. Compaiono 3 difensori centrali di piede destro, 3 di piede sinistro oppure ambidestri, 3 terzini mancini fluidificanti e 3 ali. Alcuni di loro il Torino li coltiva davvero da tempo, come Laurienté. Il Sassuolo ha la sua ben nota solidità finanziaria, ma in B il francese non può restare. Carnevali sta sparando cifre altissime: fa il suo mestiere. Piuttosto aspetta altre offerte. Si scopre intanto che il Torino per la difesa sta seguendo anche il giovane milanista Simic, un bel profilo nel segno del futuro. Mentre per Welington bisogna ora capire se il Southampton, scattato in pole, riuscirà a chiudere con il San Paolo: Vagnati non si è ancora arreso. Il dt controlla anche Gosens: dopo il Bologna, se mai anche l’Atalanta non trovasse l’accordo con l’Union Berlino… Nel mirino, da diversi mesi, c’è poi Wijndal dell’Ajax, reduce dal prestito all’Anversa. Mentre tra le ali, sempre per la sinistra, è oggetto di valutazioni Daramy del Reims, nazionale danese. Vagnati ha chiesto ripetutamente informazioni anche per Alberto Moleiro, stellina del Las Palmas, nazionale under 21 spagnolo. Dall’Argentina stanno spingendo il centrale mancino emergente Gomez del Velez. A quelli del Toro, un intermediario ha detto: «Se Cairo ha ambizioni vere, prende Perez dell’Udinese. E una strada volendo c’è...».
Le mosse per la difesa
Vagnati è curioso di capire se la Fiorentina, dopo aver offerto invano 10 milioni più 5 di bonus, abbandonerà il ceco Vitik, colonna difensiva dello Sparta Praga, andato agli Europei ma senza poi giocare. Il Marsiglia è fuori dalle Coppe: Balerdi, nazionale argentino, è molto chiacchierato dentro al Torino, ma il Bologna è davanti, le pretendenti sono diverse in Europa e costa un botto. Restando tra i difensori, una pista fresca è anche il 20enne Coulibaly del Borussia Dortmund, reduce pure lui dal prestito all’Anversa come l’olandese Wijndal. Per questo giovane francese è in azione il Betis e ha chiesto informazioni il Marsiglia, mentre nei taccuini dei Torino compare alla voce scommesse intelligenti.