Tanto a Roma (sponda giallorossa), quanto a Torino (sponda bianconera) erano convinti che la vicenda Chiesa fosse ormai definita, con De Rossi pronto ad accoglierlo a Trigoria. Invece c’è stata una frenata da parte del giocatore che ha chiesto al proprio agente di aspettare ancora un poco per valutare a fondo la dinamica. Legittimo, per carità, perché si tratta di una decisione importante che comporta, tra l’altro, la rinuncia alla vetrina della Champions League per la seconda stagione consecutiva. Una frenata che, però, non sembra compromettere l’esito finale dell’operazione anche perché è difficile immaginare che Ramadani, agente di Chiesa, abbia portato avanti questa “robina” senza il benestare dell’assistito.
Tanto è vero che la Juventus è concretamente alla ricerca di un esterno d’attacco che lo possa sostituire e, da tempo, è in contato con il Manchester United per il prestito di Jadon Sancho. Prestito, sì, perché il club bianconero non può e non vuole impegnare i 50 milioni che servono per rilevare il cartellino: quei soldi, che peraltro non bastano, vanno usati per arrivare a Teun Koopmeiners.